Il lancio di un razzo come non l’hai mai visto: dalla Stazione Spaziale Internazionale

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Il video di un razzo che esce dall’atmosfera della Terra e che entra nello spazio sembra una scena di un film o di un videogioco. Ma non lo è. Nelle parole di Alexander Gerst, l’astronauta tedesco dell’Agenzia spaziale europea: “Questa è realtà“. Gerst lo sapeva bene, dato che era lui a fare il video.

Poco più di una settimana fa, precisamente il 16 novembre, Gerst ha deciso di registrare un video per mostrare al mondo come appare il lancio di un missile dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Il video, registrato dal modulo Cupola – che conosciamo molto bene perchè è da lì che il nostro Paolo Nespoli ci ha regalato le più belle immagini del pianeta – mostra Progress 71, un razzo russo Soyuz lanciato dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan. Progress 71 ha trasportato sulla ISS ben 2.564 chilogrammi di forniture, inclusi cibo, carburante, ossigeno e acqua.

 

Un emozionante video in timelapse

Il video di Gerst è un timelapse di 15 minuti la cui velocità è stata aumentata da otto a 16 volte rispetto alla velocità normale, risultando in un video di poco più di un minuto. Il video mostra il lancio del razzo e le sue diverse fasi di separazione, dalla separazione dei booster alla separazione del Progress 71 per andare alla ISS.

L’Agenzia spaziale europea ha evidenziato i seguenti eventi nel video:

  • 00:07 Separazione dei ripetitori;
  • 00:19 Separazione del palco centrale;
  • 0:34:05 Il palco centrale brucia nell’atmosfera e inizia il suo ritorno sulla Terra perché ha speso tutto il suo carburante;
  • 00:34:19 Progress 71 si separa dal razzo e va verso la ISS.

Il prossimo lancio del cosmodromo porterà un equipaggio di tre astronauti alla ISS il 3 dicembre di quest’anno.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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