Il meteorite caduto il 1 Febbraio a Cuba, nella regione di Viñales, è esploso in cielo, lanciando i suoi frammenti a quasi 40 mila km/h, sulla provincia di Pinar del Río. Fino ad ora si sono recuperati più di cento frammenti della roccia spaziale, che sono stati analizzati dal Centro di Studi Ambientali di Cienfuegos. Il frammento più grande è caduto nella zona a nord dell’insenatura “Dos Hemranas”, pesa quasi un kg e misura circa 10,8 cm di diametro.
Le analisi effettuate al centro, hanno permesso di identificare la presenza di 27 diversi elementi nella composizione chimica e mineralogica del meteorite.
Il dottor Efrén Jaimez Salgado, capo del Dipartimento di Geologia Ambientale, Geofisica e Rischi, dell’Instituto di Geofisica e Astonomia (IGA), ha confermato inoltre la presenza di un moderatamente basso, livello di radioattività.
Proprio per questo motivo, si è deciso di avvisare la popolazione di non utilizzare eventuali frammenti della roccia cosmica, per realizzare gioielli o monili che possano stare a contatto con il corpo. La decisione è stata presa dopo che molti abitanti del luogo hanno mostrato come trofei i frammenti, con foto e video pubblicate sui social media.
Secondo le analisi effettuate, potrebbe trattarsi di un meteorite condritico, un tipo di meteorite che rappresenta solo il 7% delle scoperte di questo tipo.
Jaimez Salgado ha scoperto che il meteorite caduto a Viñales contiene un 22,5% di silicio, il 22,3% di ferro, il 16,48% di zolfo ed il 5,8% di magnesio. Questo fa supporre che possa provenire dall’asteroide Vesta, il terzo più grande del Sistema Solare per dimensione ed il secondo per massa.
Nel meteorite sono state trovate anche tracce, con valori minori, di sodio, alluminio, potassio e calcio, oltre ad altri composti metallici relativamente rari sulla Terra.
Fino ad ora a Cuba sono caduti sei meteoriti, verificati scientificamente con analisi chimiche e procedimenti di laboratorio. Tre di questi furono riportati, caddero sull’isola nel 1938, nel 1974 e nel 1994.
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