Il mistero del “lago fantasma” Tulare: scompare ancora una volta dopo una breve riapparizione

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Il lago Tulare della California, conosciuto anche come Pa’ashi dalla tribù indigena Tachi Yokut, ha una storia intricata e affascinante. Una volta il più grande lago d’acqua dolce a ovest del fiume Mississippi, il Tulare ha catturato l’immaginazione di generazioni di persone con le sue dimensioni e la sua importanza storica.

Tuttavia, negli ultimi decenni, il lago ha acquisito una reputazione più inquietante come un “lago fantasma“, che appare e scompare misteriosamente nel corso del tempo. Quest’anno, per la quinta volta dal 1890, il Tulare è riemerso, solo per scomparire nuovamente poco dopo.

La scomparsa del lago è stata causata da una serie di fattori, tra cui la privatizzazione dei terreni circostanti e il reindirizzamento delle acque per scopi agricoli alla fine del XIX secolo. Questo ha portato alla perdita del flusso naturale che alimentava il lago e alla sua graduale scomparsa.

Nel 2023, una serie di precipitazioni significative e il deflusso di una grande quantità di neve hanno portato alla sorprendente riapparizione del lago. Questo evento ha suscitato speranze di una rinascita del paesaggio e della fauna locale.

Tuttavia, le speranze sono state di breve durata, poiché il lago è scomparso di nuovo, lasciando dietro di sé solo un terreno umido. Questo ciclo di apparizioni e sparizioni ha portato ad alcune riflessioni profonde sulla fragilità dei nostri paesaggi naturali e sulla necessità di proteggere e preservare le risorse idriche.

In definitiva, il mistero del lago Tulare continua a intrigare e a ispirare, offrendo una lezione importante sulla resilienza della natura e sull’importanza della conservazione ambientale.

Foto di Aaron Burden su Unsplash

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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