Sono molte ormai le predizioni, più o meno probabili, riguardanti un’imminente fine del mondo. Molte di esse sono basate su passi della Bibbia o di altri scritti religiosi, o su antichi reperti dalle molteplici interpretazioni, oppure semplicemente da antiche superstizioni, leggende e profezie. Ma stavolta la previsione giunge da un istituto scientifico tra i più prestigiosi al mondo. È stata infatti formulata tramite un complicato calcolo realizzato con un sofisticato computer del Massachusetts Institute of Technology (MIT), che propone un modello apocalittico.
La Terra non riuscirà a sostenere a lungo il peso dell’umanità
Secondo questo complesso modello la data della fine del mondo sarà il 2040, ovvero tra soli 21 anni. Questo modello è il frutto di una ricerca che aveva come obiettivo quello di cercare di capire come poter ottenere la sostenibilità sul nostro Pianeta. Secondo il modello quindi allo stato attuale delle cose, tra inquinamento, riscaldamento globale, deforestazione, etc. la Terra così come la conosciamo non potrà farcela.
L’aspetto sconcertate è che i primi risultati di questo studio risalgono al 1973 e che, dopo quasi 50 anni, l’unica cosa che abbiamo fatto è stata osservare lo scorrere inesorabile del tempo. Manca ormai davvero troppo poco e bisognerebbe iniziare a prendere sul serio l’argomento. Anche se possiamo non credere che l’apocalisse giunga improvvisamente in un momento, di certo a questi ritmi la Terra non sosterrà a lungo la nostra presenza.
I primi effetti della fine del mondo si avranno già dal prossimo anno e l’uomo si estinguerà entro il 2100
Secondo le previsioni scaturite dal modello potremmo vederne i primi effetti concreti già il prossimo anno. Un emettente televisiva australiana, in occasione della ripubblicazione dello studio del ’73, ha infatti annunciato che secondo il modello l’inquinamento sarà a livelli decisamente preoccupanti e ad aggravare la situazione contribuiranno l’aumento della popolazione mondiale e la sempre minore disponibilità di risorse naturali.
Secondo il modello del MIT, dal 2020 la situazione peggiorerà velocemente e la qualità della vita sarà decisamente più scarsa, fino a che la vita come la conosciamo non scomparirà del tutto nel decennio tra il 2040 ed il 2050, portando all’estinzione dell’essere umano entro il 2100.