Esattamente 28 anni fa, il 23 novembre 1992, usciva il primo smartphone della storia. Di certo non aveva la capacità e la tecnologia dei moderni smartphone, ma rappresenta comunque una pietra miliare della telefonia moderna, una sorta di antenato preistorico degli smartphone odierni.
Non aveva Whatsapp o Facebook, ma poteva ricevere email e… fax! Già all’epoca non c’era Wetransfer, si usavano ancora i fax. Inoltre possedeva un file manager per i contatti in rubrica. Erano previste anche utilità come la calcolatrice, il “blocco note” e alcuni giochi. Il tutto gestibile con un pennino direttamente sullo schermo touchscreen, il primo della storia.
Aveva un display in bianco e nero con una risoluzione di 160×293 pixel e 1 MB di RAM. Paragonato ai moderni smartphone davvero poco, ma per quegli anni era un vero portento. Quello che all’epoca risultava essere l’unico difetto era la velocità con cui si scaricava la batteria, dato che aveva un consumo energetico molto alto.
Era il Simon Personal Communicator, un nome complicato per una tecnologia all’epoca davvero all’avanguardia. Era un telefono cellulare con le funzioni di un palmare e in questa stessa data, 28 anni fa, fu presentato dall’IBM al COMDEX di Las Vegas, una fiera informatica tra le più conosciute fino al 2005. All’epoca non esisteva la parola smartphone, ma il Simon rimane il primo cellulare intelligente della storia.
A commercializzare il prodotto della IBM fu la BellSouth, un’azienda di Atlanta negli Stati Uniti, che lo mise in commercio due anni dopo, nel 1994. All’epoca costava ben 900 dollari, una cifra davvero esorbitante per quegli anni. Nonostante il prezzo, ne furono venduti oltre 50.000 unità, dopo soli 6 mesi dal lancio. Il prezzo scese poi progressivamente fino a 600 dollari.
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