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Il ritorno del Concorde

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Dopo il tragico incidente del 2000, il concorde ritorna in servizio. Non il Concorde a cui siamo abituati ma un degno erede costruito dal consorzio Europeo di Airbus. Se pensate che la notizia possa essere poco tecnologica, seguitemi fino alla fine e forse cambiate idea. VI anticipo solo che si potrà arrivare a New York da Londra in un’ora; No non è teletrasporto.

Con il volo Air France 4590 si era chiusa un’era, l’era dei viaggi supersonici

Quei viaggi che consentivano agli uomini d’affari di arrivare dall’altro capo del mondo in una manciata di ore, si era chiusa l’era degli “avvistamenti” , quelli che facevano alzare il naso all’insù e entusiasmare grandi e piccoli. Si, alzi la mano chi come me da grande non avesse mai fantasticato di fare il pilota. Il pilota di concorde. Quell’aereo con il naso dalla forma strana, quelle ali che solo lui poteva avere, insomma, l’eroe diverso da tutti gli altri. Ed era diverso anche perché a bordo potevanoconcord_air_disaster essere accolte la metà dei passeggeri di un normale aereo, si stava stretti, ma tanto ci si doveva passare poco tempo.

 

Hyperjet o Concorde 2.0 l’indecisione del nome

Airbus, depositaria del brevetto del nuovo concorde, sembra essere indecisa sul nome commerciale. Poco conta se il progetto porti il nome di “son of Concorde” (figlio del Concorde). Sta di fatto che l’uso di Concorde 2.0 potrebbe non conquistare la fiducia sperata, tanto da parte delle compagnie aeree tanto da quella  dei passeggeri. Per almeno qualche ragione. Il concorde era uno degli aerei con il maggior consumo di carburante, ne consumava una quantità talmente alta che farli volare divenne antieconomico, non solo, anche la manutenzione risultò piuttosto esosa, nonostante  si poteva tranquillamente definirlo come l‘aereo più affidabile di tutto il mercato. Sta di fatto che gli incidenti, e non da meno l’ultimo, condannarono il concorde ad essere lasciato negli hangar. Qualche scettico al quale ho letto la notizia prima di scriverla ha affermato che sarebbe come battezzare una nave con il nome di “Titanic”.. esagerato.

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Tecnologia missilistica e volo in verticale: le promesse di Airbus

Airbus nel brevetto depositato intende utilizzare tre tipologie di motori: un motore a reazione convenzionale, uno stato Statoreattore (o ramJet)  e un motore a “razzo”.

I 3 motori dovrebbero lavorare in “sinergia” ma non insieme. Mi spiego meglio, il brevetto prevede che per contenere le rumorosità il decollo e l’atterraggio verranno effettuati con l’ausilio del motore a reazione, quello che hanno tutti gli aerei. Una volta raggiunta una quota prefissata, lontano dai centri abitati e indisturbato entrerebbe in funzione il motore a “razzo” . Il motore a razzo sarebbe in grado di  portera il jet ad altitudini molto elevate.  A quel punto entrerebbe in funzione lo Statoreattore, una particolare categoria di motore molto simile a quello dei jet convenzionali,privo però della turbina e del compressore. Lo statoreattore è  inutilizzabile nelle fasi di decollo e atterraggio a causa della necessità di far entrare aria a velocità molto elevate per poter funzionare. OK. Il risultato di tutta questa spiegazione è per arrivare ad un punto molto semplice: Velocità superiore a quella del suono di ben 4 volte. Per ottenere tutte queste prestazioni verrà sacrificato un sacco di spazio in cabina, il velivolo per i 3/4 sarà occupato da pesanti serbatoi di carburante e i posti utili saranno soltanto 20.

Se pensate che sia antieconomico per le compagnie aeree vi sbagliate, provate ad immaginare quella fetta di imprenditori disposti a pagare cifre folli per essere dall’altra parte del mondo in un’ora… e forse Airbus ci ha visto bene.

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