Lo stress è considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità “l’epidemia sanitaria del 21° secolo” e la realtà è che, da marzo 2020, ha colpito un numero crescente di persone. Dato evidenziato dalla forte domanda e consumo di ansiolitici e antidepressivi, il più delle volte, come automedicazione.
La pandemia ha portato all’isolamento sociale e fisico che tutti ben conosciamo e, di conseguenza, ha aumentato la sensazione di solitudine, soprattutto nel caso degli anziani. E, oltre alla pandemia c’è ancora la pressione, caratterizzata dalla competitività interpersonale, e dal caos vissuto nelle grandi città. Molto traffico, orari di lavoro da onorare, un lavoro impegnativo e poco motivante, mancanza di tempo libero per godersi la famiglia e momenti di svago sono solo alcuni fattori responsabili dello stress. Questo può innescare situazioni di ansia e depressione, spesso svalutate dalla famiglia e dalla società.
Il più delle volte, lo stress può essere positivo. È un processo naturale, che funziona come risposta di difesa dell’organismo contro le aggressioni esterne o interne. È molto utile in situazioni specifiche, ma diventa una minaccia per la nostra salute, quando si prolunga nel tempo e diventa cronica. Per questo motivo, è considerato da alcuni la principale causa di morbilità e può portare a problemi di salute, che si presentano sotto forma di malattie cardiovascolari, disfunzioni sessuali, complicazioni gastrointestinali, obesità o disturbi alimentari e, anche, problemi della pelle e capelli, come la comparsa precoce di rughe o calvizie. Nelle donne sono frequenti anche i cambiamenti ormonali, con i problemi mestruali.
Per evitare complicazioni future, è essenziale identificare e riconoscere i principali sintomi: sudorazione, mal di testa, affaticamento, disturbi del sonno, disorientamento e perdita di memoria, ansia, irritabilità e confusione mentale, difficoltà di concentrazione, infelicità, pensieri negativi e tendenza a dimenticare le cose. Oltre alle situazioni esterne, ci sono anche fattori biologici che determinano se la persona è incline o meno a sviluppare situazioni di stress più facilmente.
A tale scopo sono disponibili sul mercato strumenti che permettono di determinare se la persona sta vivendo un pattern biologico di stress, lo stadio di stress in cui si trova e anche di avvisare di possibili situazioni di burnout (esaurimento professionale).
In tempi di pandemia, abbiamo due missioni: prevenire la diffusione del virus e prenderci cura del nostro benessere e di chi ci circonda. Lo stress può essere prevenibile ed è determinante imparare a gestire le situazioni future con questi semplici accorgimenti:
– Praticare esercizio fisico per rilasciare endorfine (“ormoni della felicità”);
– Mangiare sano;
– Dedicare tempo libero allo svago e alla famiglia;
– Utilizzare tecniche di introspezione, meditazione, controllo del respiro;
– Ascolta musica rilassante;
– Relativizzare i problemi;
– Concentrarsi sulle soluzioni, non sui problemi;
– Evitare il dialogo/contatto di chi ha pensieri negativi.
Image by Gerd Altmann from Pixabay
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