Un nuovo studio suggerisce che il nome che ci viene assegnato alla nascita potrebbe avere un impatto sul nostro aspetto nel corso degli anni. Secondo una ricerca pubblicata su PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences), esiste una correlazione tra il nome di una persona e i suoi tratti del viso, che tenderebbero a modificarsi per conformarsi alle aspettative culturali legate a quel nome.
Un esperimento tra percezione e intelligenza artificiale
Gli scienziati dell’Università Ebraica e dell’Università Reichman hanno condotto esperimenti coinvolgendo sia esseri umani che algoritmi di apprendimento automatico. I partecipanti dovevano abbinare volti e nomi tra un insieme di fotografie. Sorprendentemente, l’abbinamento corretto avveniva con una precisione maggiore rispetto al puro caso statistico, ma solo per i volti di adulti. Nei bambini, invece, non è stato riscontrato lo stesso effetto.
Anche gli algoritmi hanno individuato un pattern simile: i volti delle persone con lo stesso nome risultavano più somiglianti tra loro rispetto a quelli di individui con nomi differenti. Tuttavia, quando le immagini di bambini venivano invecchiate artificialmente, il fenomeno non si verificava, suggerendo che l’effetto si sviluppi nel tempo.
L’effetto della profezia che si autoavvera
I ricercatori ipotizzano che il fenomeno sia dovuto a un meccanismo di influenza sociale: le persone, inconsciamente, modificano il proprio aspetto nel tempo per allinearlo agli stereotipi e alle aspettative culturali associate al proprio nome. Questo concetto rientra nella cosiddetta profezia che si autoavvera, secondo la quale le credenze e le aspettative sociali possono influenzare la realtà.
Nome e identità: un legame più profondo di quanto pensiamo
Lo studio apre nuove prospettive sul modo in cui il nostro ambiente sociale può plasmare non solo il nostro comportamento, ma anche la nostra fisionomia. Se fino a oggi si pensava che l’aspetto fosse determinato esclusivamente da fattori genetici e dallo stile di vita, questa ricerca suggerisce che anche le strutture culturali e sociali potrebbero avere un ruolo chiave.
Gli autori della ricerca sottolineano la necessità di ulteriori studi per comprendere meglio i meccanismi di questa correlazione e il suo impatto sulla formazione dell’identità personale.
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