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Il veleno di questa medusa è così complesso che gli scienziati non sanno cosa lo rende mortale

Gli scienziati stanno cercando di capire perché il veleno delle meduse di Nomura sia così pericoloso, avendo scoperto una complessa miscela di oltre 200 tossine. Ogni anno, la medusa di Nomura (Nemopilema nomurai), una delle più grandi specie di questo genere di animali, morde centinaia di migliaia di nuotatori in paesi come Cina, Corea e Giappone.

Quando si verifica il morso, il veleno di questo animale provoca dolore immediato e intenso, seguito da arrossamento e gonfiore. In alcuni casi, il morso può causare shock, lesioni gravi o persino la morte. Ma gli scienziati non sanno ancora cosa rende così pericoloso il veleno di questa medusa.

 

Lo studio

Ora, in un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Journal of Proteome Research, un team di ricercatori ha analizzato il veleno, avendo scoperto una miscela incredibilmente complessa di oltre 200 tossine correlate alle punture, ognuna delle quali potrebbe colpire organi specifici o danneggiare sistemi del corpo.

Estraendo con cura le proteine ​​dal veleno e separandole in diversi gruppi, gli scienziati hanno iniettato ogni frazione di proteina nelle cavie, per vedere quali sarebbero morte.

I risultati evidenziano un gruppo di 13 proteine simili alla tossina che hanno conseguenze potenzialmente fatali: alcune membrane cellulari bersaglio, altre bersaglio di potassio, mentre altre hanno effetti di legame.

Su una scala più ampia, le conseguenze includono la congestione vascolare del cuore, la degenerazione vascolare, la morte cellulare nel fegato, i cambiamenti nei reni e l’infiammazione dei polmoni.

Osservando le cavie post mortem, il team ha scoperto che l’infezione polmonare e l’edema erano la causa più probabile di morte, il che è coerente con le segnalazioni nell’uomo. Tuttavia, gli autori ammettono che è difficile dire con certezza come ciascuna di queste singole tossine uccida effettivamente questi animali, suggerendo che potrebbero cooperare nel risultato.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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