Sei un agricoltore e vivi in Australia. Passi l’intera tua vita a prenderti cura dei tuoi campi, dei tuoi animali e della tua famiglia. Un giorno ti svegli e ti ritrovi un muro di fuoco avanzare rapido verso tutto quello che possiedi. Prendi quello che puoi e te ne vai, attendi paziente e con il cuore in gola il passaggio di quell’inferno nella speranza di ritrovare qualcosa al tuo ritorno, di ritrovare un appiglio a cui aggrapparsi ricominciare in una terra devastata.
Il fuoco passa, anche solo per dirigersi verso altre fattorie. Ritorni a casa tua e per fortuna vedi che non è andato tutto perduto, qualcosa è rimasto in piedi. Ricostruire è possibile, ma prima devi fare una cosa, un qualcosa che per certi versi hai sempre fatto, ma mai in quelle condizioni, mai per quel motivo. Devi sopprimere metà della tua mandria. Lo devi fare per dare sollievo a quelle povere bestie investite dalle fiamme senza possibilità alcuna di scappare. Ferite, ustionate, vive e agonizzanti. Devi prendere il tuo fucile e sparare in testa a ognuna di essa. Una, due, tre, venti.
Devi farlo mentre ti guardano non capendo quella che sta succedendo, probabilmente stordite dal dolore provocato dalle ferite. Sei un agricoltore, sicuramente hai già ucciso una lunga lista di animali negli anni, ma non per quel motivo. Lo fai perché devi e a ogni colpo ti sei più vuoto nonostante sai di star facendo la cosa giusta.
Gli incendi in Australia
Il clima sta cambiando e la Terra sta diventando più vulnerabile, più suscettibile alla nostra presenza. Basta poco per fare moto a eventi distruttivi come gli incendi che stanno distruggendo parte dell’Australia. Molti di quegli incendi sono dolosi, certo, ma la siccità e tutto quello che ne consegue sono un effetto del clima che cambia. Più estremo, più imprevedibile. Il governo australiano, come molti altri, ha scelto di non fare niente in merito nonostante a conoscenza dei rischi già decenni fa. Il risultato lo stiamo vedendo tutti.
Siamo dall’altra parte del molto. A molti continua a non arrivare il messaggio che la Terra sta cambiando e non in meglio. I fatti non servono. Le storie strappalacrime non servono. Ciechi di fronte a un cambiamento epocale le cui vere sfide ancora non sono arrivate. Se continuiamo su questa strada, quello che dovremo affrontare sarà ben altro e sarà molto difficile tornare indietro, in alcuni casi impossibile. Probabilmente anche allora qualcuno riuscirà a negare tutto, a guardare dall’altra parte e dire che è tutto normale.