I disturbi notturni sono un segno già riconosciuto del morbo di Parkinson. Secondo un nuovo studio però, nello specifico anche gli incubi frequenti possono essere ricondotti proprio a tale patologia. La differenza con le ricerche precedenti riguarda sostanzialmente il tentativo di capire se sono effettivamente un sintomo o se sono una conseguenza. Sembrerebbe un sintomo precoce.
Andando a monitorare quasi 4.000 uomini nell’arco di ben 12 anni, i ricercatori hanno constatato come di fatto chi presentava incubi frequenti aveva una possibilità doppia di sviluppare il morbo di Parkinson. Aspetto importante è che in questi casi, le diagnosi sono arrivate in 5 anni dai primi riscontri. Si tratta di una conoscenza importante in quanto agire per tempo può mitigare i sintomi della malattia.
Incubi: sintomi del morbo di Parkinson
Il neurologo Abidemi Otaiku dell’Università di Birmingham: “Sebbene possa essere davvero utile diagnosticare precocemente il morbo di Parkinson, ci sono pochissimi indicatori di rischio e molti di questi richiedono costosi test ospedalieri o sono molto comuni e non specifici, come il diabete. Anche se abbiamo bisogno di condurre ulteriori ricerche in quest’area, identificare il significato di brutti sogni e incubi potrebbe indicare che le persone che sperimentano cambiamenti nei loro sogni in età avanzata, senza alcun trigger evidente, dovrebbero consultare un medico”.
Precedentemente il sintomo principale tra i disturbi del sonno collegati al Parkinson è quello dei movimenti oculari rapidi. Quest’ultimo porta le persone a manifestare fisicamente i sogni che vengono fatti ovvero con i movimenti del corpo che per quando possano sembrare movimentati non vanno confusi con degli incubi.