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Influenza aviaria: 2 casi confermati negli zoo statunitensi

Negli zoo statunitensi sono stati confermati due casi d’influenza aviaria, ma i funzionari hanno affermato che gli uccelli infetti non saranno uccisi come si fa di solito negli allevamenti. Molti zoo in tutto il paese hanno chiuso le loro voliere e spostato gli uccelli all’interno quando possibile per proteggerli dall’influenza aviaria che i funzionari ritengono sia principalmente diffusa dagli escrementi di uccelli selvatici.

I pinguini potrebbero essere l’unico animale che i visitatori possono vedere, in quanto sono tenuti in un ambiente interno, protetti da un vetro. Quasi 27 milioni di polli e tacchini sono stati macellati in 26 stati per limitare la diffusione dell’influenza aviaria durante l’epidemia di quest’anno. I funzionari ordinano l’uccisione di interi greggi quando il virus viene trovato negli allevamenti.

 

Zoo, negli Stati Uniti scoperti due casi di influenza aviaria

Gli zoo stanno collaborando con i funzionari veterinari, quando il virus viene evidenziato, ma a differenza degli allevamenti hanno la possibilità di isolare gli uccelli infetti, curandoli e mettendo in salvo gli altri. L’influenza aviaria non mette a rischio la sicurezza alimentare perché gli uccelli infetti non sono ammessi nella fornitura di cibo e cucinare correttamente carne e uova ad alte temperature ucciderà qualsiasi virus. La malattia al momento non presenta una minaccia per la salute pubblica e non sono stati trovati casi tra gli umani.

L’epidemia di quest’anno è la peggiore dal 2015, quando circa 50 milioni di polli e tacchini sono stati macellati a causa del virus. Ci sono stati pochissimi casi di influenza aviaria negli uccelli selvatici in cattività nel 2015 e nessuno nei grandi zoo, e nessun uccello selvatico negli zoo è stato sottoposto a eutanasia quell’anno. Gli uccelli eliminano il virus attraverso i loro escrementi e le secrezioni nasali. Gli esperti affermano che può essere diffuso attraverso attrezzature, vestiti, stivali e veicoli contaminati che trasportano rifornimenti. I piccoli uccelli che si infilano nelle mostre o negli edifici dello zoo possono anche diffondere l’influenza e che i topi possono persino rintracciarla all’interno.

Tra le precauzioni che gli zoo stanno adottando c’è quella di tenere gli uccelli in gruppi più piccoli in modo che, se viene rilevato un caso, solo pochi ne risentiranno. La National Aviary di Pittsburgh, la più grande della nazione, sta fornendo controlli sanitari individuali per ciascuno dei suoi circa 500 uccelli. Molti vivono già in grandi recinti di vetro o habitat all’aperto dove non hanno un’esposizione diretta alla fauna selvatica.

Foto di PublicDomainImages da Pixabay

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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