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Influenza stagionale e coronavirus: cosa aspettarsi quest’anno

L’estate sta finendo e si avvicina l’autunno il che può significare molte cose tra cui l’arrivo dell’influenza stagionale. Quest’anno sarà ovviamente diverso rispetto agli altri data la pandemia da coronavirus. La speranza era sicuramente quella di liberarsi, o almeno in parte, del virus entro pochi mesi, ma subito ci si è accorti che non sarebbe stato possibile. Quindi dovremo fare i conti con autunno e un inverno segnati da qualche differenza.

Le parole di Robert Redfield, direttore del CDC: “Questa potrebbe essere una delle peggiori stagioni che abbiamo avuto dal punto di vista della salute pubblica con COVID-19 e influenza stiamo insieme. Ma potrebbe anche essere una delle migliori stagioni influenzali che abbiamo avuto.”

Da un lato siamo più preparati. C’è l’obbligo di indossare le mascherine in alcuni zone, ci sarebbe il distanziamento sociale e altri comportamenti che dovrebbero difatti impedire la trasmissione dell’influenza. Si tratta di virus diversi, ma che si può nello stesso modo alla fine, soprattutto con le gocciole che rilasciamo mentre parliamo o respiriamo.

 

Influenza stagionale e coronavirus

Altro punto importante è il vaccino per l’influenza stagionale. Quest’anno, più che gli altri anni, sarà importante farlo soprattutto se si è in una delle fasce a rischio, sia per età o per altri motivi legati alla salute. Le parole di Catharine Paules, medico specialista di malattie infettive: “Ci sono due tipi di rischio: il rischio per la salute individuale e rischi per la società. Anche se il rischio individuale di ammalarsi gravemente a causa dell’influenza è basso, farsi vaccinare ti aiuterà a prevenire la trasmissione del virus ad altri, il che, a sua volta, aiuterà a preservare le risorse ospedaliere e del sistema sanitario per le persone che ne hanno bisogno”.

Detto questo c’è comunque un pericolo. Sono mesi e mesi in cui ci troviamo in questa situazione e la popolazione è stanca, qualcuno lo dimostra in termini ragionevoli e altri no, ma il discorso è lo stesso. Potrebbe risultare la stagione peggiore di sempre perché le persone potrebbero pian piano smettere di seguire le norme atte a ridurre il contagio.

Giacomo Ampollini

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