L’aumento della risoluzione pixel è stato uno dei fattori più studiati e migliorati nel corso degli anni nel settore delle televisioni. Si è passato da uno schermo LCD, ad uno LED, fino alla tanto attesa risoluzione 4K, con contenuti grafici di altissima caratura.
Le diverse multinazionali hanno già, però, sviluppato il suo successore, la risoluzione 8K, sperimentata in questi giorni in Giappone con delle trasmissioni televisive.
I televisori che supportano l’8K, in realtà, già esistono in Europa, visto il forte impiego e motivazione verso la diffusione di esso da parte della Samsung. L’azienda coreana ha adattato la nuova risoluzione con un processo di upsampling tramite intelligenza artificiale sul modello Q900R, con una risoluzione massima di ben 7680×4320 pixel.
Nonostante ciò, i contenuti trasmessi in 8K sono praticamente zero, ancora si fa molta fatica a trasmettere in 4K. Ma non in Giappone. Nella penisola giapponese è stato infatti recentemente trasmesso il primo film in risoluzione 8K, “2001: Odissea nello spazio”, della Warner Bros.
Bisogna sottolineare che in Giappone non sono presenti tuner interni per ricevere il segnale 8K, tranne un modello dell’azienda Sharp che lo tiene integrato. Bisognerà quindi, utilizzare un particolare decoder da attaccare alla tv dove vogliamo trasmettere. Questi decoder, non potendo contare sulle HDMI 2.1, ricevono il segnale inviato dal monitor da ben 4 uscite HDMI 2.0, con una gestione dell’impianto audio surround da 22.2 canali.
Ovviamente, questi sono soltanto i primi test. Ci vorrà ancora molto per far uscire definitivamente e distribuire l’8K. Il problema principale da risolvere è soprattutto quelle di sviluppare e far mettere sul mercato gli HDMI 2.1, gli unici in grado di fornire la banda necessaria per la risoluzione nuova.
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