Un nuovo studio suggerisce che alcuni batteri trovati nello stomaco di un bovino sono in grado di distruggere la plastica. Dagli anni 50 abbiamo prodotto oltre 8 miliardi di tonnellate di plastica, proveniente principalmente da imballaggi, contenitori monouso, involucri e bottiglie. Come sappiamo l’inquinamento da plastica è presente ovunque, sia in aria che in acqua, con le persone che inconsapevolmente le persone che consumano e respirano particelle di microplastica.
Negli ultimi anni gli esperti cercano di sfruttare la capacità di alcuni insetti microscopici per abbattere il materiale ostinato. Siamo a conoscenza che esistono alcuni microbi che degradano il poliestere naturale e si trovano anche nelle bucce dei pomodori e mele. Poiché i bovini assumono nelle loro diete questi alimenti, i ricercatori sospettano che nello stomaco degli animali ci sia una copia di questi microbi, in grado di degradare tutto il materiale vegetale.
Per verificare questa teoria il team ha estratto del liquido del rumine da un macello in Austria. Quel liquido è stato incubato con i tre tipi di poliesteri: PET, PBAT e PEF. Ogni plastica è testata sia sotto forma di pellicola che di polvere. I risultati hanno mostrato che tutte e tre le plastiche potrebbero essere scomposte dai microrganismi provenienti dallo stomaco delle mucche, con le polveri di plastica che si scompongono più rapidamente della pellicola di plastica.
L’obiettivo seguente è quello di capire quali microbi con questa capacità siano presenti nello stomaco del bovino e di conseguenza trovare gli enzimi da essi prodotti. Una volta riconosciuti quest’ultimi possono essere utilizzati negli impianti di riciclaggio. Per ora, i rifiuti di plastica sono per lo più bruciati. In misura minore, viene fuso per l’uso, ma oltre un certo punto si danneggia e non può più essere riutilizzato.
Esistono diversi tipi di riciclaggio, tra cui quello chimico, ovvero trasformare i rifiuti di plastica in prodotti chimici di base, ma non è un processo rispettoso dell’ambiente. L’uso di enzimi è considerato una forma di riciclaggio di prodotti chimici ecologici. A settembre un super-enzima è stato progettato unendo due enzimi separati, entrambi i quali trovati in un sito di rifiuti giapponese nel 2016. I ricercatori hanno rivelato una versione ingegnerizzata del primo enzima dopo due anni, che ha iniziato a scomporre la plastica in pochi giorni.
Tuttavia il super-enzima agisce sei volte più velocemente. All’inizio di aprile, la società francese Carbios ha rivelato un diverso enzima che degrada il 90% delle bottiglie di plastica entro 10 ore. Nel liquido ruminale dell’animale sembra non esserci soltanto un tipo di enzima, ma piuttosto diversi tipi di enzimi che collaborano insieme per raggiungere la disgregazione della plastica.
Foto di Arek Socha da Pixabay
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