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Instagram, dalle tue foto si capisce se soffri di depressione

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Cari utenti Instagram, non sottovalutate le foto che postate perché possono raccontare molto più di quanto credete. Questa settimana un team di ricercatori di Harvard e dell’Università del Vermont hanno pubblicato uno studio che suggerisce come i sistemi di intelligenza artificiale siano in grado di stabilire se un soggetto soffra o meno di depressione attraverso le foto che inserisce su Instagram.

I social network sono ormai un pezzo della nostra vita, piaccia o non piaccia, a loro affidiamo ricordi, informazioni, momenti più o meno divertenti e buona parte dei nostri contatti, ma c’è un legame ancora più profondo tra uomo e tecnologia. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Instagram come strumento diagnostico

L’Intelligenza Artificiale può diagnosticare la depressione, a dircelo sono numerosi studi, ma forse in pochi si sarebbero immaginati che un sistema IA fosse in grado di stabilire la salute di un soggetto in base ai contenuti che pubblica su Instagram.

instagram depressione

Stando a quanto affermano gli studiosi, l’algoritmo da loro messo a punto ha il 70% di successo nel determinare quale degli utenti sia alle prese con uno stato depressivo clinicamente diagnosticato negli ultimi tre anni. Per fare un paragone, i metodi utilizzati fino a oggi hanno un livello di si successo che supera di poco il 40%.

Andrew Reece, co-autore dello studio, sottolinea come la raccolta di dati digitali sia determinante nell’aiutare i medici nello svolgere il proprio lavoro. Un giorno magari, afferma il ricercatore di Harvard, i pazienti potranno condividere con il dottore le proprie attività social in modo da monitorare lo stato di salute.

Il Reece, in collaborazione con Chris Danforth, professore di matematica e statistica presso la University of Vermont, ha sviluppato un sistema di Intelligenza Artificiale che analizza aspetti come colori, ombre e qualunque altro parametro sul quale il soggetto interviene tramite filtri o altre app.

La IA inizia il proprio lavoro separando i colori caldi e brillanti da quelli più spenti e opachi. Il sistema valuta anche commenti e “like” ottenuti e utilizza un algoritmo per il riconoscimento facciale in modo da identificare i soggetti presenti in ciascuna foto. Le persone depresse, fa notare Reece, preferiscono il filtro Inkwell, persone in salute preferiscono il Valencia o altri filtri “caldi”.

Alla metà dei 166 soggetti selezionati per i test è stata diagnosticata depressione clinica, il sistema IA ha svolto un ottimo lavoro e i risultati sono stati pubblicati sul giornale EPJ Data Science. Reece sottolinea quanto sia importante non considerare più i social network solo come canali pubblicitari, ma anche come strumenti per tenere sotto controllo la salute dei pazienti.

Fonte: seeker.com

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