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Hai mai pensato a chi sceglieresti se ti fosse data l’opportunità di parlare con qualcuno nel mondo, vivo o morto? Se la tua risposta è Albert Einstein, potresti essere in grado di parlarci in modo efficace. Questo perché dalla collaborazione di due aziende è nata la riproduzione della voce dell’icona della scienza. La piattaforma digitale, infatti, dà vita alla voce di Albert Einstein per una chat.
La società di produzione di contenuti audio Aflorithmic e i creatori di esseri umani digitali UneeQ hanno collaborato per sincronizzare la voce dello scienziato Albert Einstein.
L’obiettivo di entrambe le società è che le persone abbiano l’opportunità di porre domande, chiacchierare e avere un confronto con persone molto lontane o defunte e come se stessero effettivamente avendo un faccia a faccia con la persona che viene ricreata. Come hanno spiegato, hanno scelto Einstein per la sua reputazione di genio, per essere un’icona storica e appassionato di tecnologia. Inoltre, hanno pensato che sarebbe stato qualcuno a cui molte persone vorrebbero davvero porre domande.
Per realizzare il concept, UneeQ ha utilizzato l’intelligenza artificiale: ha combinato tecniche di elaborazione visiva e un avanzato motore di conoscenza computazionale, al fine di rendere il prototipo il più realistico possibile.
Per quanto riguarda la voce, gli specialisti si sono resi conto, attraverso resoconti storici, che Einstein aveva un accento tedesco, parlava lentamente e leggermente bruscamente. Sebbene i dischi siano di scarsa qualità e gli esperti abbiano qualche difficoltà a ricreare il modo in cui parlava Einstein, sostengono che le persone daranno la priorità al fatto di poter “parlare” con lui. Inoltre, i ricercatori hanno attribuito al robot la capacità di riflettere mentre si parla e di interagire con gli utenti.
Per rendere il loro Einstein il più realistico possibile, le aziende vogliono abbreviare i tempi di risposta dello scienziato. In due settimane, infatti, sono già scesi da 12 a meno di 3 secondi. Entrambe le aziende si aspettano che questo chatbot di Einstein sia solo l’inizio del potenziale interattivo e di conversazione dell’IA con gli esseri umani.
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