Dall’osservazione di una “luminosità straordinariamente insolita” al mangiatore di stelle, passando attraverso echi di luce e buchi neri supermassicci. Quattro storie riguardanti le stelle che stanno crollando e diversi problemi che diverse squadre di scienziati hanno cercato di rispondere negli ultimi tempi.
I telescopi gemelli ATLAS, situati alle Hawaii, hanno rilevato nella costellazione di Ercole “un bagliore spettacolare inusuale” 200 milioni di anni luce distante. Una formazione che è stata poi denominata AT2018cow.
Questa osservazione ha attirato l’attenzione di dozzine di gruppi di scienziati. Ora, in un articolo pubblicato su The Astrophysical Journal, un team guidato da Raffaella Margutti – astrofisica presso la Northwestern University negli Stati Uniti – presenta le sue analisi eseguite su AT2018cow e le possibili spiegazioni: questa è la prima volta che si assiste alla nascita di un buco nero o di una stella di neutroni.
“I detriti stellari, che si sono avvicinati e ruotati attorno al punto di non ritorno dell’oggetto, hanno causato la luce estremamente intensa“, recita una dichiarazione sulla ricerca.
Per il team, AT2018cow può aiutare a svelare i primi momenti di un buco nero o di una stella di neutroni. “Attraverso la teoria, sappiamo che i buchi neri e le stelle di neutroni si formano quando le stelle muoiono, ma non avevamo mai visto cosa accade dopo la loro nascita“, dice Raffaella Margutti. Sia un buco nero che una stella di neutroni derivano da una supernova. Una stella contraente con il doppio della massa del Sole diventa una supernova e, quindi, una stella di neutroni. Una stella ancora più massiccia (con più di tre masse solari), dopo la fase di supernova, si trasforma in un buco nero.