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Jamais Vu: non riconoscere qualcosa che in realtà dovrebbe essere familiare

Nel vasto panorama delle esperienze cognitive umane, il déjà vu è senza dubbio una delle più intriganti. Tuttavia, esiste un fenomeno altrettanto misterioso e forse ancora più inquietante: il jamais vu. Mentre il déjà vu ci porta a percepire situazioni familiari come se le avessimo vissute in passato, il jamais vu ci svela l’opposto, portandoci a vedere il noto sotto una luce totalmente nuova. Può capitare a chiunque, in qualsiasi momento, e può essere molto inquietante. Ma cosa succede nella nostra mente quando proviamo il jamais vu?

Si tratta di una percezione di stranezza e alienazione di fronte a cose, luoghi o situazioni che, pur essendo familiari, sembrano completamente sconosciuti. Questo fenomeno può colpire chiunque, indipendentemente dall’età o dallo stato di salute mentale, e può variare in intensità e frequenza da individuo a individuo. Gli scienziati hanno spiegato che il jamais vu è una reazione del nostro cervello alla ripetizione e all’automatizzazione. Quando facciamo qualcosa di troppo automatico, il nostro cervello ci avvisa che qualcosa non va e ci fa “uscire” dalla nostra routine per riportarci alla realtà.

 

Jamais vu, cos’è questa sensazione di non riconoscere qualcosa che dovrebbe essere familiare?

Una delle teorie che cercano di spiegare il jamais vu è legata al funzionamento della memoria a lungo termine. Si ipotizza che questo fenomeno possa essere causato da un temporaneo “blocco” nell’accesso alle informazioni precedentemente memorizzate, portando così a una percezione di stranezza e disorientamento di fronte a ciò che dovrebbe essere familiare. Questo blocco può essere causato da vari fattori, come stanchezza, stress o momenti di transizione mentale. Inoltre può essere collegato a condizioni mediche come l’epilessia, dove alterazioni nell’attività elettrica del cervello possono influenzare la percezione e la memoria. È stato osservato che alcune crisi epilettiche possono essere precedute o seguite da episodi di jamais vu, aggiungendo un ulteriore strato di complessità a questa esperienza unica.

È importante sottolineare che non è necessariamente un segno di un problema di salute mentale o di una condizione patologica. Può capitare a chiunque e in molti casi è un evento isolato che non richiede alcuna preoccupazione particolare. Tuttavia, se l’esperienza diventa frequente o disturba significativamente la qualità della vita di un individuo, è consigliabile consultare un professionista della salute mentale. Il jamais vu sembra anche collegato alla ricerca sul disturbo ossessivo compulsivo (DOC), che ha esaminato l’effetto della fissazione compulsiva di oggetti, come le fiammelle di gas accese. Come nel caso della scrittura ripetuta, gli effetti sono curiosi e fanno sì che la realtà cominci a sfuggire, ma questo potrebbe aiutarci a capire e a trattare il disturbo ossessivo compulsivo.

La sensazione di vedere il familiare sotto una luce completamente nuova può essere sorprendente e, a volte, inquietante. Nonostante la sua natura misteriosa, è importante ricordare che il jamais vu è un fenomeno comune e spesso innocuo. Tuttavia, se diventa persistente o problematico, è sempre consigliabile cercare assistenza da professionisti esperti nel campo della salute mentale.

Foto di Nicola Giordano da Pixabay

Annalisa Tellini

Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

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