L’assemblaggio del James Webb Space Telescope è finalmente completato. Ad annunciarlo è un comunicato stampa della NASA in cui afferma che i lavori sono stati portati a termine e che il futuro sostituto di Hubble è quindi ultimato e quasi pronto per essere lanciato nello spazio dove osserverà lo spazio profondo alla ricerca di informazioni che sciolgano i misteri sul nostro Sistema Solare.
Il James Webb Space Telescope è infatti un telescopio orbitante che osserverà le profondità dell’Universo nel campo dell’infrarosso, sfruttando ed ampliando i dati raccolti dal suo predecessore, il telescopio spaziale Hubble. Questo progetto è frutto della collaborazione tra la NASA, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Canadese (CSA), in cui sarà la NASA a guidare le operazioni.
Grazie alla scoperta di Hubble dell’ultra deep field e ai nuovi strumenti progettati per lo studio di diverse lunghezze d’onda, il James Webb Space Telescope, sarà in grado di indagare a fondo sulla cosmologia e la struttura dell’Universo, studiando la nascita e la formazione delle stelle e dei pianeti, l’origine e l’evoluzione delle galassie e indagando sulla possibilità della presenza di condizioni ideali per la vita.
Per quanto siano stati migliorati nel corso degli anni e nonostante i recenti sviluppi nel campo delle ottiche adattive, i telescopi terrestri non riescono ad ottenere immagini nitide quanto quelli spaziali, a causa del vapore acqueo e dell’anidride carbonica che rendono opaca l’atmosfera terrestre, che i telescopi terrestri devono oltrepassare per osservare lo spazio.
I limiti presentati dall’utilizzo di telescopi terrestri furono superati grazie al telescopio spaziale Hubble. E dopo il pensionamento di Hubble, sarà il James Webb Space Telescope a continuare le osservazioni dello spazio profondo in orbita nello spazio. Anche Hubble presentava qualche limite. Il suo ostacolo era infatti costituito dai gas delle nubi interstellari e dalla polvere cosmica. Ma il James Webb sarà più potente con la sua capacità di “leggere” le frequenze nel range dell’infrarosso.
Le osservazioni nel campo dell’infrarosso permetteranno infatti di individuare gli spostamenti verso il rosso della luce dei corpi in allontanamento nello spazio profondo, che seguono la continua espansione dell’Universo. Inoltre lo studio nell’infrarosso consentirà di oltrepassare l’ostacolo rappresentato, nel campo del visibile, dalle polveri e dalle nubi di gas.
Un’altra differenza tra il telescopio spaziale Hubble ed il James Webb Space Telescope, sarà l’orbita a cui quest’ultimo lavorerà. Mentre Hubble era in orbita attorno alla Terra, il James Webb sarà lanciato ad 1,6 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Questo consentirà una migliore osservazione delle zone più remote e lontane del Sistema Solare e dello spazio profondo. Ma significherà anche l’impossibilità di intervento per gli astronauti in caso di guasti o di necessità di riparazioni.
Non ci resta quindi che attendere il passo successivo. Dopo i test e le sperimentazioni, il telescopio spaziale James Webb, sarà lanciato nello spazio con il razzo Ariane 5, dalla base spaziale Kourou dell’ESA, che si trova nella Guyana Francese. Il lancio di quello che sarà il più grande osservatorio spaziale, è previsto per il 2021.
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