Kepler-725c: la super-Terra con un’orbita “bizzarra”
Scoperta recente nel sistema Kepler: un esopianeta chiamato Kepler-725c, situato a 2.472 anni luce dalla Terra, ha attirato l’attenzione degli scienziati per il suo comportamento “anomalo”. Si tratta di una super-Terra, con una massa pari a circa 10 volte quella del nostro pianeta e un’orbita così ellittica da farlo entrare e uscire continuamente dalla cosiddetta zona abitabile.
Scoperta senza vederlo: il ruolo delle variazioni di transito (TTV)
Kepler-725c non è stato osservato direttamente. La sua esistenza è stata dedotta grazie a un fenomeno chiamato Transit Timing Variations (TTV). Questo metodo si basa sulle piccole alterazioni nei tempi di transito di un altro pianeta nel sistema – in questo caso Kepler-725b, un gigante gassoso.
Analizzando queste variazioni, i ricercatori sono riusciti a ricostruire massa e orbita di un secondo pianeta invisibile: Kepler-725c.
Un’orbita ellittica che “sbatte” il pianeta dentro e fuori dalla zona abitabile
L’orbita di Kepler-725c è molto ellittica (eccentricità 0,44), il che significa che il pianeta si avvicina molto alla stella per poi allontanarsene drasticamente. Per confronto, l’orbita della Terra è quasi circolare (eccentricità 0,0167).
Questa traiettoria fa sì che Kepler-725c trascorra solo una parte dei suoi 207,5 giorni (il suo “anno”) nella zona abitabile – cioè quella fascia di distanza dalla stella in cui le temperature potrebbero consentire la presenza di acqua liquida.
Vita intermittente? Un enigma astrobiologico
Cosa potrebbe significare questa instabilità per la possibile presenza di vita? Gli scienziati si interrogano: potrebbe esistere una forma di vita “resistente”, capace di adattarsi ai cicli di gelo e calore estremo? Oppure l’ambiente è troppo ostile anche solo per i più semplici microrganismi?
Queste domande, pur speculative, sono sempre più attuali, perché Kepler-725c non è l’unico pianeta a mostrare orbite anomale.
TTV: uno strumento prezioso nella caccia ai mondi abitabili
Il metodo TTV si sta rivelando fondamentale per scoprire pianeti di piccola massa, anche se non transitano direttamente davanti alla loro stella. Come afferma il ricercatore Sun Leilei, la scoperta di Kepler-725c dimostra il potenziale di questo approccio, soprattutto nel rilevare pianeti rocciosi simili alla Terra nelle zone abitabili.
Un nuovo capitolo nella ricerca della vita
Kepler-725c non ci darà risposte definitive a breve, ma ci costringe a riformulare le nostre ipotesi su cosa significhi “abitabilità”. La sua orbita instabile dimostra che la vita, se esiste altrove, potrebbe trovarsi in condizioni molto diverse da quelle terrestri.
Il futuro delle esplorazioni spaziali si giocherà anche su pianeti come questo – dove il confine tra “troppo caldo” e “troppo freddo” è una questione di settimane.
Foto di NASA Hubble Space Telescope su Unsplash