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La cannabis sta soppiantando i farmaci tradizionali

La cannabis riscuote sempre più consenso tra i pazienti, che piano piano stanno abbandonando i farmaci tradizionali. I farmaci da prescrizione, generalmente oppioidi, antidepressivi e stimolanti, noti per essere altamente assuefacenti, possono causare gravi danni alla salute con un uso ripetuto. Di conseguenza, i pazienti che abusano di farmaci da prescrizione, possono riscontrare gravi problemi al cuore, al cervello e al fegato.

La preoccupazione per il crescente abuso di queste sostanze, ha portato le istituzioni mediche e i professionisti a riconsiderare l’uso della cannabis terapeutica. In particolare, in quei paesi in cui la canapa è legalizzata per scopi medici, sempre più pazienti stanno iniziando ad usarla come alternativa ai farmaci. Il Canada, per esempio, ha visto la sua base di utenti crescere significativamente, negli ultimi anni. A marzo 2018 c’erano 296.702 pazienti registrati nell’ambito del programma ACMPR, Health Canada for Access to Cannabis Regulations.

Nel 2019, nello stesso periodo, il numero di pazienti registrati, che erano passati dai farmaci tradizionali alla cannabis, è cresciuto del 76,9%. Questa crescita esponenziale, riflette la crescita della base di utenti che si rivolgono alla cannabis come alternativa ai farmaci. Inoltre, si prevede che la base di utenti globale, continui a crescere nei prossimi anni. Così come crescerà il numero di paesi che implementerà programmi a base di cannabis terapeutica. Secondo i dati raccolti da MarketsandMarkets, una società di ricerche di mercato, il bacino d’utenza  della cannabis dovrebbe crescere del 90% nei prossimi anni.

 

Gli Stati Uniti sono i maggior utilizzatori di cannabis

Per l’industria della cannabis, gli Stati Uniti sono un fattore decisivo nella sua crescita. I soli Stati Uniti rappresentano la maggior parte della quota di mercato globale. Anche se, l’uso di cannabis terapeutica, è ancora illegale in alcuni Stati Federali degli Stati Uniti. Ultimamente, il Governo Federale degli Stati Uniti, ha concesso agli Stati l’autorità di legalizzare o meno la cannabis per uso terapeutico.

Di conseguenza, 46 Stati consentono una qualche forma di consumo di canapa, sebbene la maggior parte consenta solo l’uso medico e di CBD. Inoltre, i sostenitori dei prodotti a base di CBD, chiedendo di riclassificare il CBD come farmaco naturale. A seguito della forte domanda di legalizzazione del CBD, molte agenzie governative, come la Food and Drug Administration e la Drug Enforcement Administration, sono state costrette a riconsiderare il CBD e il suo status di “droga”.

Paola Tammaro

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