La cometa Erasmus, il cui vero nome è C / 2020 S3, ha compiuto un viaggio di 2.000 anni per poter arrivare a solcare il nostro cielo ed è ora visibile dalla Terra, anche se dovremo attendere ancora un po’ perché sia visibile ad occhio nudo.
La cometa Erasmus impiega infatti circa 1.900 anni per completare la sua orbita intorno al Sole. Ma ora questo suo lungo viaggio l’ha condotta nel nostro campo visivo e con un telescopio puntato verso sud-est, appare già debolmente visibile nel cielo che precede di poco l’alba.
Al momento non è ancora ben visibile ad occhio nudo, ma molto probabilmente dovrebbe esserlo nelle prossime settimane. Man mano che si avvicina al Sole, infatti la cometa Erasmus aumenterà la sua luminosità arrivando ad essere sei volte più luminosa di ora e a brillare come una stella di 5a magnitudine. Non dovrebbe dunque essere difficile poterla individuare nel cielo notturno.
Secondo gli astronomi la cometa sarà maggiormente visibile nella notte del 12 dicembre, mentre incrocerà l’orbita di Mercurio, il pianeta più vicino al Sole. Dopo questo momento massimo, inizierà il suo viaggio di allontanamento dal Sistema Solare, un lungo percorso che la riporterà da noi tra quasi 2000 anni.
Per trovare la cometa nel cielo, basterà guardare nel cielo accanto a Venere. Erasmus si troverà infatti in basso rispetto all’orizzonte, a sud-est nella costellazione dell’Idra, appena a destra di Venere, nella vicina Vergine. Un altro punto di riferimento può essere la brillante Spica.
La cometa deve il suo nome all’astronomo sudafricano Nicolas Erasmus che l’ha scoperta il 21 settembre scorso. Ma secondo molti ricercatori eventi come questi saranno sempre più difficili da osservare. Le comete diventeranno infatti sempre più difficili da vedere ad occhio nudo, a causa dell’inquinamento luminoso.
L’inquinamento luminoso rende sempre infatti più difficile, sia per gli astronomi che per gli appassionati di astronomia, l’osservazione del cielo notturno e degli eventi astronomici e l’illuminazione artificiale è in costante aumento. Secondo il museo di storia naturale, l’inquinamento luminoso causato dall’illuminazione artificiale aumenta in media del 6% ogni anno.
Ph. Credit: Gerald Rhemann
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