La Corte Suprema americana dà le terre dell’Oklahoma ai nativi americani

La Corte Suprema americana ha ufficializzato che alcuni territori dell'Oklahoma sono dei nativi americani, portando a cambiamenti sostanziali

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Recentemente è stata emessa una sentenza a dir poco storica della Corte Suprema americana, che ha stabilito che molte aree orientali della zona dell‘Oklahoma, per una popolazione complessiva di quasi 2 milioni di persone, fa parte di una riserva dei nativi americani. Ciò ovviamente porterà a enormi modifiche non solo dal punto di vista burocratico ed amministrativo, ma anche per la criminalità e sul fronte fiscale, con cambiamenti notevoli e da tenere in considerazione.

 

La decisione della Corte Suprema

L’argomento posto in questione alla Corte Suprema era il seguente: la riserva Creek ha continuato a esistere anche dopo che l’Oklahoma è divenuto uno Stato? La risposta è stata sì, con 5 voti a 4, e pertanto ha segnato probabilmente la miglior vittoria legale fino ad ora per i nativi americani.  «Oggi ci viene chiesto se i territori rimangono una riserva Indiana come promesso dai trattati, in particolare per quanto riguarda la legge criminale federale», ha scritto Gorsuch, un uomo che ha appoggiato le tribù. «Siccome il Congresso non ha mai detto altro, dobbiamo far sì che il Governo si attenga alla parola data».

Sicuramente anche la reazione dei nativi americani è stata molto evidente, con grande felicità e stupore per aver vinto questa battaglia legale: «Oggi la Corte Suprema ha mantenuto la promessa sacra di una riserva protetta che gli Stati Uniti avevano fatto alla nazione Muscogee (Creek)», ha commentato la tribù con una dichiarazione resa pubblica dopo la sentenza. «La decisione di oggi ci permette di onorare i nostri antenati mantenendo la sovranità e i confini territoriali».