Le zone ormai morte della Grande Barriera Corallina potrebbero essere “rianimate” riproducendo una gamma di suoni tipici di una barriera corallina sana attraverso degli altoparlanti, al fine di attirare nuove popolazioni di pesci. Questi contribuiranno a ripulire la barriera corallina e creeranno spazi in cui potranno crescere nuovi coralli, avviando un processo di recupero dell’ecosistema.
Ondate di caldo sempre più frequenti hanno infatti creato zone morte nella Barriera Corallina, facendo “sbiancare” i coralli, costretti ad espellere le loro alghe simbiotiche. Il biologo marino Tim Gordon dell’Università di Exeter e colleghi hanno installato altoparlanti sottomarini in alcune di queste zone intorno a Lizard Island, nella Grande Barriera Corallina australiana e hanno riprodotto le registrazioni dei suoni di una barriera corallina sana.
I ricercatori hanno scoperto che ciò richiamava numerosi pesci alle zone in cui operavano gli altoparlanti rispetto a quelle in cui non veniva riprodotto alcun suono. “I pesci sono estremamente importanti affinché le barriere coralline funzionino come ecosistemi sani“, ha affermato Gordon. “Aumentare le popolazioni ittiche in questo modo potrebbe aiutare a dare il via a processi di recupero naturale, contrastando il danno che stiamo vedendo su molte barriere coralline in tutto il mondo“.
“Le barriere coralline sane sono luoghi straordinariamente rumorosi: il crepitio dei gamberi e gli stridii dei pesci si combinano per formare un paesaggio sonoro biologico molto affascinante“, ha detto Steve Simpson, biologo marino dell’Università di Exeter. “I giovani pesci raggiungono queste zone in cerca di un luogo per riprodursi. Le barriere coralline diventano invece molto silenziose quando vengono intaccate in maniera così seria. Naturalmente, attirare i pesci in una barriera corallina morta non la farà tornare in vita automaticamente“.
Il team ha scoperto che la riproduzione di suoni tipici di questo ecosistema raddoppia il numero di specie presenti, riattivando la catena alimentare bruscamente interrotta. Le diverse specie di pesci svolgono infatti funzioni diverse nell’ecosistema delle barriere coralline, il che significa che una popolazione ittica abbondante e diversificata è importante per mantenere un ecosistema sano. “L’arricchimento acustico è una tecnica promettente“, ha affermato Simpson. “Se combinato con il ripristino dell’habitat e altre misure di conservazione, la ricostruzione delle comunità ittiche potrebbe in questo modo accelerare il processo di recupero dell’ecosistema“.
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