La storia dei nostri antenati più remoti non è stata affatto semplice. Ci sono state grande epidemie, fenomeni atmosferici catastrofici, periodi di grande perdita di popolazione. Ne è un esempio la Grande Carestia europea del 1315-1317, considerata tuttora uno dei peggiori crolli della popolazione nella storia del continente.
I registri storici hanno dato la colpa di questa grave crisi alle piogge inarrestabili di quel periodo, accompagnate da un fallimento del raccolto di massa, continue inondazioni dei fiumi d’acqua, dai prezzi degli alimenti alle stelle e persino ai casi di cannibalismo. Questi documenti scritti suggeriscono dunque fortemente che la Grande Carestia in Europa sia stata causata da diversi anni di alluvioni devastanti iniziate nel 1314 e durate per ben tre anni.
Le alluvioni che causarono la Grande Carestia europea
Una nuova ricerca che utilizza i registri degli anelli degli alberi conferma i dati storici precedentemente affermati, mostrando che gli anni della Grande Carestia furono tra i più bagnati d’Europa. Un team di ricercatori del Lamont-Doherty Earth Observatory e della Columbia University hanno quantificato l’entità dell’inondazione della Grande carestia e hanno scoperto che gli anni 1314, 1315 e 1316 furono la quinta sequenza di estati più umida registrata in un periodo di 700 anni.
I risultati aiutano gli scienziati a comprendere per la prima volta questo storico evento nel contesto delle tendenze climatiche a lungo termine dell’Europa, secondo i ricercatori. I risultati aiutano anche gli scienziati a comprendere meglio come una sovrabbondanza di precipitazioni abbia avuto un impatto sull’agricoltura in passato, quando invece si pensa che solo la siccità può causare gravi problemi ad essa.
“Quando pensiamo a eventi estremi di idroclima, parliamo molto della siccità”, ha detto Jason Smerdon, paleoclimatologo del Lamont-Doherty Earth Observatory e autore principale dello studio. “Ma questo è stato un diluvio. Ed entrambe queste cose saranno più frequenti a seguito del cambiamento climatico.”