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La leggenda dei corvi della Torre di Londra: tra mistero e crude realtà

Devono esserci almeno sei corvi, altrimenti cadranno sia la Torre che la monarchia“. Così recita la leggenda dei corvi della Torre di Londra, profondamente radicata nella cultura britannica da più di tre secoli, superstizione che mette in relazione la presenza di questi esseri alati con la stabilità della corona inglese.

È difficile trovare l’origine di questa leggenda, ma secondo quanto si sa dagli archivi, la prima volta che se ne parlò fu nel XVII secolo, quando l’allora re Carlo II d’Inghilterra ordinò la morte di alcuni corvi che stavano interferendo con il lavoro dell’osservatore astronomico John Flamsteed: il Royal Observatory si trovava nella Torre di Londra. La sua esecuzione fu impossibile, poiché Carlo fu avvertito della leggenda e questo, costernato dal futuro della corona, decretò che ci sarebbero dovute essere almeno sei corvi nella Torre per evitare qualsiasi disastro.

 

L’origine dei corvi: tradizione orale o invenzione del marketing turistico?

L’origine di questa leggenda non è molto chiara per gli storici a causa della sua antichità, tuttavia alcuni hanno cercato di spiegare da dove provenissero i corvi della torre. Infatti, come vi arrivarono?

Per alcuni, si tratterebbe fondamentalmente di una “tradizione inventata” per “aumentare la coesione sociale, consacrare istituzioni o promuovere credenze”. Infatti, i corvi si trovano vicino a quella che era la forca delle esecuzioni dove, tra gli altri personaggi della storia, morì la regina Anna Bolena. E, in un documento storico, questa potrebbe essere la prova che i corvi furono usati per “drammatizzare il numero di esecuzioni” sin dall’inizio. Ora, come da lì siano diventati i guardiani della corona, questo è un mistero ancora irrisolto.

 

Custodi della stabilità reale

I corvi della Torre di Londra vengono nutriti con 170 grammi di carne cruda, biscotti di uccelli inzuppati di sangue e, occasionalmente, un coniglio che mangiano non scuoiato, poiché si dice che gli faccia bene. Essendo i guardiani del futuro del regno britannico, ricevono cure importanti da esperti che sono a loro disposizione 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che li accudiscono e li nutrono quotidianamente.

Ci si potrebbe chiedere come sia possibile garantire che gli uccelli rimangano nella torre senza essere ingabbiati, visto che la loro presenza è così cruciale. Si tratta di una cura speciale esercitata dal Ravenmaster o Master of the Ravens, che consiste nell’appesantire una delle loro ali. Gli esperti assicurano che si tratta di una procedura non dannosa e che non li rende nemmeno incapaci di volare. Tuttavia, aggiungendo peso ad una delle loro ali, garantisce che non si allontanino troppo.

Image by Ana Gic from Pixabay

 

Sette corvi che ora sono sei: una fuga che preoccupava i superstiziosi

Nel 2020, la Torre di Londra aveva sette corvi: Jubilee, Harris, Gripp, Rocky, Erin, Poppy e Merlina. La routine di cura dei corvi è stata mantenuta intatta, hanno continuato a riprodursi e hanno potuto volare nelle vicinanze. Tuttavia, poiché il 2020 è stato un anno diverso per tutti, questa stabilità è stata interrotta per alcuni brevi periodi.

A Natale 2020, i custodi dei corvi si sono resi conto che, rimettendoli al sicuro prima della notte, uno di loro mancava. Merlina, infatti, non era tornata dalla sua passeggiata e subito sono scattati gli allarmi. La leggenda è tornata minacciosa nell’immaginario collettivo.

A gennaio 2021 è stata confermata la notizia che Merlina era morta. E, sebbene ci siano già disponibili alcuni cuccioli di questi corvi per sostituire l’assenza di alcuni di loro, era inevitabile considerare questa perdita come un cattivo presagio per la corona.

Infatti, un mese dopo, il principe Filippo, duca di Edimburgo, si è ammalato gravemente con una sospetta infezione. E, come sappiamo, il 9 aprile il duca di Edimburgo, marito della regina Elisabetta II d’Inghilterra, è morto all’età di 99 anni. Ciò ha sollevato un gran numero di dubbi su quel che potrebbe ancora succedere alla corona britannica.

 

La domanda inevitabile: qual è il futuro della monarchia?

Con la morte del principe Filippo, è inevitabile che il mondo si chieda, e persino anticipi, la morte della regina Elisabetta II, il monarca britannico più longevo e in carica da più tempo. Per anni ci si è chiesti quale sarebbe stata la vera linea di successione della Casata dei Windsor, soprattutto quando soprattutto gli eredi al trono sono stati tormentati da grandi polemiche che hanno messo in discussione i buoni costumi che i reali britannici difendono così tanto.

Al di là delle superstizioni, delle tradizioni e dei codici d’onore a cui i reali hanno storicamente aderito, le monarchie sono forme di governo in qualche modo obsolete che evidentemente hanno dovuto reinventarsi nel tempo. Anche la monarchia inglese, una delle più longeve, dovrà considerare i cambiamenti se vuole rimanere attiva per anni.

Alla fine di tutto, le leggende e le profezie non hanno una sola interpretazione, tanto meno letterale. Quindi la morte di Filippo di Edimburgo potrebbe essere un evento isolato della fuga/morte di Merlina, uno dei corvi dalla Torre di Londra.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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