Come sarebbe la nostra vita se potessimo semplicemente salire su un ascensore, premere un pulsante e arrivare fin sopra la Luna? Anche se può sembrare qualcosa di fantascientifico, gli scienziati hanno studiato per anni un modo per rendere questa curiosa idea una realtà: una coppia di astronomi, dell’Università di Cambridge e dell’Università della Columbia, hanno ideato quella che pensano possa essere una soluzione fattibile.
In un documento inedito, non ancora sottoposto a revisione, i ricercatori suggeriscono che materiali come lo “Zylon“, un carbonio polimerico, potrebbero permetterci di costruire una torre o addirittura un cavo che si estenderebbe dalla superficie della Luna fino alla cosiddetta “orbita geostazionaria” della Terra, piuttosto che essere ancorato direttamente al nostro pianeta. La struttura dovrebbe essere installata ad una distanza di sicurezza dalla Terra, calcolata a circa 362.000 chilometri dalla Luna in modo da evitare il contatto con i satelliti artificiali.
Il viaggio verso la Luna implicherebbe poi il lancio dalla giusta altezza, la sincronizzazione con l’estremità del cavo spaziale, l’uso della propulsione per spostarsi lungo il cavo verso i punti di Lagrange, ossia punti in cui non vi è gravità zero nè nessun’altra interferenza fisica, e rallentare per poi arrivare nell’orbita lunare. Secondo i calcoli degli scienziati, sarebbe possibile costruire una tale struttura usando le tecnologie esistenti. Il concetto è plausibile e potrebbe essere un passo importante nello sviluppo della nostra capacità, come specie, di muoverci all’interno del nostro sistema solare, hanno fatto sapere.
I dettagli nel loro articolo suggeriscono che il cavo potrebbe essere spesso quanto una matita e ancorato sulla Luna con un budget stimato di miliardi di dollari. Sebbene ciò possa sembrare un prezzo elevato, una struttura del genere potrebbe far risparmiare moltissimi fondi. Ma Bernard Foing, direttore esecutivo dell’International Lunar Exploration Working Group presso l’Agenzia Spaziale Europea, ha dichiarato che il progetto è estremamente problematico. In termini di realizzazione di un tale progetto, Foing ritiene che un piano tecnico è ancora molto prematuro, anche se si tratta di un’idea estremamente interessante.
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