La “Madonna con Bambino ridente”, che da quasi 150 anni fa parte della collezione del Victoria and Albert Museum di Londra, ed è attribuita ad Antonio Rossellino (1427-1479), potrebbe invece essere stata modellata da un giovane Leonardo da Vinci (1452-1519).
Secondo Francesco Caglioti, uno dei maggiori esperti del nostro Rinascimento, le vesti, le mani, i capelli, soprattutto i sorrisi della Madonna e del piccolo Gesù, ricordano tante altre opere del genio toscano. Con ogni probabilità scolpì la statuetta quando era ancora alla bottega dal suo maestro, il Verrocchio.
Ed è proprio in occasione della mostra ‘Verrocchio, il maestro di Leonardo’ ospitata a Palazzo Strozzi a Firenze dal 9 marzo al 14 luglio, che per la prima volta la piccola statua in terracotta (cm 49x27x24,5) è uscita dalle collezioni del Victoria and Albert Museum di Londra.
La nuova attribuzione della terracotta, datata attorno al 1472, si deve al professore Francesco Caglioti, professore ordinario di storia moderna all’Università Federico II di Napoli, studioso di riferimento per la scultura del Quattrocento e curatore della mostra di palazzo Strozzi assieme ad Andrea De Marchi.
Nell’esposizione di Palazzo Strozzi la Madonna in terracotta sarà presentata assieme ad una serie di drappeggi dipinti su lino da Leonardo da Vinci, con cui potrà essere raffrontata. Analogamente può essere confrontata con altre celebri opere del genio toscano, come l’Annunciazione degli Uffizi, la Vergine delle rocce e la Sant’Anna del Louvre.
“Questa strabiliante Madonna non ha riscontri diretti e persuasivi con nessun’altra scultura del Rinascimento fiorentino, mentre ne ha moltissimi con i disegni e i dipinti di Leonardo, soprattutto giovanili”, come ha spiegato Francesco Caglioti.
La terracotta con rare tracce di policromia potrebbe quindi essere l’unica scultura esistente attribuita a Leonardo con criteri storico-scientifici attestati da un gruppo di studiosi.
Secondo Caglioti: “Il suo stile originalissimo, la qualità svettante dell’invenzione e la fresca maestria dell’esecuzione, così combinati insieme (…) Ritengo che questa Madonna, non solo spetti al giovane Leonardo da Vinci entro la bottega di Verrocchio, ma sia anche l’unico lavoro in rilievo che al momento dopo circa due secoli di ricerche accanite, si possa serenamente riconsegnare ‘in toto’ alla sua autografia”.
Alcuni studiosi rimangono però scettici riguardo l’attribuzione a Leonardo. Il Victor and Albert Museum valuterà l’ipotesi attributiva di Caglioti, al ritorno dell’opera a Londra, prima di cambiare definitivamente la didascalia con cui è esposta.
La mostra, che si svolgerà tra Palazzo Strozzi e il Bargello a Firenze, comprende oltre 120 opere tra dipinti, sculture e disegni, con prestiti provenienti da oltre settanta tra i più importanti musei e collezioni private del mondo come il Metropolitan Museum of Art di New York, il Louvre di Parigi, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Victoria and Albert Museum di Londra, le Gallerie degli Uffizi di Firenze. È la prima mai dedicata al Verrocchio, che mostra anche opere giovanili di Leonardo da Vinci, alcune delle quali per la prima volta esposte in Italia. L’esposizione offre uno sguardo sulla magnifica produzione artistica fiorentina tra il 1460 e il 1490 circa, l’epoca di Lorenzo il Magnifico.
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