La NASA ha selezionato tre società per la consegna di carichi di materiali utili per scopi scientifici e tecnologici verso la superficie della Luna attraverso dei lander per le missioni dei prossimi anni. L’agenzia spaziale ha annunciato che collaborerà con la società Astrobotic, con Intuitive Machines e con OrbitBeyond, per fornire i Commercial Lunar Payload Services (CLPS) impiegati nelle missioni lunari.
La NASA inizia così l’impresa che riporterà l’uomo sulla Luna
Gli accordi in questione sono infatti parte del Programma Artemis della NASA, che mira a sviluppare nuove tecnologie che possano essere impiegate allo scopo di stabilire una presenza umana sostenibile sulla Luna entro l’anno 2028. I lander robotici saranno perciò i principali “vettori” della serie di esperimenti scientifici sulla superficie lunare nei prossimi decenni.
La NASA ha fatto sapere tramite Twitter che Intuitive Machines ha proposto di lanciare fino a cinque carichi fino all’Oceanus Procellarum, una zona particolare della Luna che l’agenzia descrive come “un punto oscuro del nostro satellite” entro il 2021. “Siamo estasiati e onorati che il nostro lander NovaC abbia vinto la selezione della NASA per contribuire al ritorno dell’uomo sulla Luna, come parte del Progetto Artemis“, ha dichiarato via Twitter la stessa Intuitive Machines questa settimana.
Le tre società non riescono a trattenere il proprio entusiasmo
Anche OrbitBeyond ha fatto sapere di essersi impegnata ad inviare fino a quattro carichi utili verso “Mare Imbrium“, una piana costituitasi in uno dei crateri lunari, entro settembre 2020. “OrbitBeyond è entusiasta di essere stata selezionata dalla NASA per i primi sbarchi lunari commerciali e per i servizi di consegna per il programma Artemis“, ha scritto la società ancora su Twitter.
Astrobotic infine non è stata da meno, annunciando di essere stata selezionata dal programma CLPS della NASA per la consegna di 14 carichi verso la Luna tramite il suo Peregrine Lander nel luglio 2021, con un contratto del valore di 80 milioni di dollari. “Siamo orgogliosi di unirci alla NASA per far tornare l’America sulla Luna“, ha dichiarato in una nota il CEO della compagnia, John Thornton.