Dal 2018 la sonda spaziale della NASA, OSIRIS-REx, studia l’asteroide Bennu per cercare di carpire i suoi segreti. Scopo della sonda non è solo quello di fotografare da lontano l’asteroide, ma quello di avvicinarsi alla sua superficie per poter raccogliere un campione di roccia da riportare poi sulla Terra per essere analizzato.
La NASA esegue i test di prova per l’atterraggio su Bennu
Ed ora quel momento è quasi giunto, OSIRIS-REx è vicina a Bennu e sono state effettuate tutte le prove di rito per l’atterraggio programmato, durate ben quattro ore. Sono stati testati tutti i sistemi di avvicinamento, atterraggio e ripartenza, oltre ai test sul braccio meccanico. L’arto meccanico che raccoglierà il campione si chiama Touch-And-Go Sample Acquisition Mechanism (TAGSAM).
Tra i test più importanti ci sono quelli sui sistemi di comunicazione e sul sistema di guida e rilevamento delle caratteristiche naturali del terreno, necessari per evitare ogni possibile pericolo.
Terminate con successo le prove, è ora tutto pronto per il touch down vero e proprio su Bennu che dovrebbe avvenire attorno al 20 ottobre 2020. Una volta raccolto, il campione inizierà il suo lunghissimo viaggio verso la Terra, su cui dovrebbe arrivare il 24 settembre 2023.
Un asteroide di 500 m di diametro su cui presto sapremo di più
Tra qualche anno dunque potremmo scoprire i segreti di 101955 Bennu, questo il suo nome completo. Si tratta di un asteroide Apollo scoperto nel 1999. Tramite l’analisi delle caratteristiche spettrali è stato classificato tra gli asteroidi carbonacei di tipo B. Bennu ha una forma sferoidale ed il suo diametro medio è di circa 500 metri. È stato estensivamente osservato attraverso i radiotelescopi di Arecibo e di Goldstone, oltre che dalla sonda NASA, OSIRIS-REx.