Secondo recenti studi alcune sostanze presenti nelle creme solari sono dannose per la vita dell’oceano. In particolare queste sostanze danneggerebbero soprattutto i coralli. Per questo motivo l’isola di Palau nel Pacifico, ha deciso di metterli al bando. Le barriere coralline sono già minacciate dall’aumento della temperatura oceanica e dall’inquinamento dell’uomo, per questo la Repubblica di Palau ha preso al sua decisione per tutelarle.
Il presidente Tommy Remengesau ha firmato la legge sul divieto di creme solari proprio questa settimana ed entrerà in vigore nel 2020. La decisione di rendere effettivo il divieto tra più di un anno, darà alle case produttrici di solari, il tempo di rendere i loro prodotti meno tossici per gli organismi corallini, e quindi conformi alla legge.
Il governo delle Hawaii aveva già preso un provvedimento simile. Nel territorio hawaiano infatti sono stati vietati specifici prodotti chimici per la protezione solare. Anche i provvedimenti nelle Hawaii non entreranno in vigore subito, ma nel 2021.
Secondo la nuova legge che entrerà in vigore nell’isola di Palau, tutti i negozi che vendono creme protettive solari dannose, subiranno multe fino a 1000$. Questo dovrebbe bastare a scoraggiare i rivenditori dal proporre questi prodotti.
Questi provvedimenti sono stati presi in seguito ai risultati di recenti studi. Secondo le ricerche infatti le circa 14.000 tonnellate di crema solare, lasciate dai nuotatori nell’oceano, stanno uccidendo i coralli delle isole pacifiche.
Questo non vuol dire che non si potranno più usare creme solari in queste zone. Esistono infatti sul mercato dei filtri solari “a prova di barriera corallina” ovvero non dannosi per gli organismi corallini. Purtroppo ad oggi molte delle marche più popolari usano ancora vecchie formulazioni che contengono sostanze tossiche.
Le immersioni e l’esplorazione dei fondali oceanici rappresentano una delle maggiori fonti di guadagno dell’isola di Palau. Per questo motivo il governo dell’Isola ha deciso di salvaguardare la salute dei suoi coralli. Infatti la morte delle barriere coralline che porterebbe al collasso di alcuni ecosistemi oceanici, avrebbe conseguenze negative non solo per l’ambiente, ma anche per l’economia del paese.
Questa situazione si rileva anche in molti altri paesi, compresi gli Stati Uniti. Bisognerebbe che si intraprendessero azioni collettive per la salvaguardia dei coralli. Anche perché lasciare morire le barriere coralline in realtà costerebbe ai governi più di quanto non lo farebbe cercare di salvarli e difenderli.
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