Una scoperta fortuita da parte di un team di ricercatori internazionali potrebbe rivoluzionare la bonifica delle fuoriuscite di petrolio. Tramite un trattamento laser, il sughero comune si trasforma in un materiale altamente assorbente, capace di catturare l’olio in modo rapido ed efficiente, sfruttando anche l’energia solare.
Un’alternativa ecologica ai disperdenti chimici
Le fuoriuscite di petrolio rappresentano una grave minaccia per gli ecosistemi marini, causando danni immensi alla flora e alla fauna per decenni. I disperdenti chimici, spesso utilizzati per contrastare queste fuoriuscite, non fanno che aumentare la tossicità del sito colpito.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Applied Physics Letters, apre la strada a una soluzione innovativa e sostenibile. Il sughero, materiale naturale e rinnovabile, trattato con un laser a pulsazione rapida, acquisisce proprietà superidrofobiche (idrorepellenti) e superoleofile (attrattive per l’olio).
Funzionamento e vantaggi del sughero trattato
Le proprietà fototermiche indotte dal laser permettono al sughero di riscaldarsi rapidamente al sole, in soli 10-15 secondi. Questo riscaldamento riduce la viscosità dell’olio fuoriuscito, facilitandone la raccolta. Inoltre, le scanalature profonde create dal laser aumentano la superficie esposta alla luce solare, ottimizzando il processo.
Un aspetto fondamentale è la selettività del sughero trattato: assorbe l’olio ma respinge l’acqua. Questo permette di recuperare l’olio in modo efficiente e, potenzialmente, di riutilizzarlo.
Oltre all’assorbimento, la luce solare alimenta il processo
Un ulteriore vantaggio di questa tecnica è che sfrutta l’energia solare per attivare il processo di assorbimento. Questo la rende una soluzione ecocompatibile e a basso costo, non richiedendo l’utilizzo di energia esterna.
Risultati promettenti e potenziale futuro
I test condotti dai ricercatori hanno dimostrato che il sughero trattato con laser è in grado di assorbire l’olio dall’acqua in soli 2 minuti. Si tratta di un risultato estremamente promettente che apre la strada a nuove e più efficaci strategie di bonifica per le fuoriuscite di petrolio.
La ricerca rappresenta un passo avanti significativo nella lotta all’inquinamento marino da idrocarburi. L’utilizzo del sughero come materiale assorbente offre una soluzione ecologica, economica e scalabile, con il potenziale di rivoluzionare la gestione di questi disastri ambientali.