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La sonda Cassini scopre laghi di metano su Titano, la luna di Saturno

Anche Titano, la luna di Saturno, ha della materia liquida stabile sulla sua superficie, ed è l’unico corpo celeste, oltre la Terra, con questa caratteristica nell’intero Sistema Solare. Titano è dotata quindi, proprio come il nostro pianeta, di un sistema idrogeologico con un suo ciclo, che collega la sua atmosfera con la superficie ed il sottosuolo e che comprende mari, pioggia, laghi perenni e stagionali. Nella sua regione settentrionale, la pioggia può creare laghi profondi fino a 100 m, alcuni dei laghi di Titano sono lo da migliaia di anni, altri sono invece dei semplici laghi stagionali.

 

Laghi e piogge di metano sulla Luna di Saturno

L’unica differenza con il nostro pianeta è che su Titano non si tratta di acqua, bensì di metano. Ci sono quindi laghi e pioggia di metano allo stato liquido. Questo è ciò che ha scoperto la sonda Cassini della NASA, che ha osservato Saturno e le sue lune per 13 anni, prima di essere definitivamente spenta nel 2017.

La presenza di metano liquido su Titano è resa possibile dalla temperatura estremamente bassa, che si aggira attorno ai -180 °C. I mari di metano di Titano erano già noti di tempo, ma poco si sapeva dei suoi laghi, e questa è la prima volta che ne viene determinata la profondità, che secondo i ricercatori dovrebbe aggirarsi attorno ai 100 metri.

I modelli estratti dalle osservazioni della sonda Cassini, hanno mostrato che i tassi di evaporazione e precipitazione che rappresentano il ciclo del metano, seguono le stagioni ed inoltre presentano una lenta evoluzione. Analogamente a quanto Cassini aveva già osservato per i laghi dell’emisfero sud di Titano, anche i più grandi e più abbondanti laghi del polo nord di Titano, presentano delle variazioni stagionali nelle coste.

 

I laghi di Titano forniranno preziose informazioni sui suoi cicli meteorologici stagionali

Lo scienziato planetario della Caltech, Marco Mastrogiuseppe, ha analizzato assieme ai suoi colleghi gli ultimi dati rilevati dalla sonda Cassini nel suo ultimo passaggio sopra Titano, il 22 Aprile del 2017. Attraverso questi dati hanno misurato la profondità dei laghi dell’emisfero Nord e determinato anche la differenza nella loro composizione rispetto all’unico grande lago dell’emisfero Sud, l’Ontario Lacus. Quest’ultimo sembra infatti più ricco di etano, secondo i ricercatori.

Secondo i ricercatori questi laghi sono alimentati dalle piogge di metano e si sono formati migliaia di anni fa sempre grazie alla pioggia di metano che sciolse le rocce superficiali. Ciò che invece ha consentito ai laghi di permanere sulla superficie di Titano è il fatto che il drenaggio del metano nel terreno è più lento di quanto velocemente i laghi si riempiano grazie alle piogge.

Altri laghi stagionali furono osservati durante l’inverno di Titano dalla scienziata planetaria Shannon MacKenzie della John Hopkins University, e dai suoi collaboratori. Sempre grazie al radar della sonda Cassini, i ricercatori individuarono i laghi durante l’inverno e sette anni dopo, durante la primavera i laghi erano scomparsi.

Tutte queste indagini sugli straordinari laghi perenni e stagionali della luna Titano, potrebbero aumentare la nostra comprensione dei suoi cicli stagionali, del suo particolare clima e di come questi eventi influiscano sulla sua superficie e sui suoi sedimenti.

Valeria Magliani

Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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