La stampa 3D sta migliorando continuamente per la sanità

La stampa 3D non viene usata solo come hobby ma anche nel campo della sanità, e proprio per questo sta venendo continuamente aggiornata e migliorata

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La stampa 3D è sempre più utilizzata dalle persone, non solo come hobby e passione per creare modelli tridimensionali, ma anche per produrre parti del corpo come articolazioni, protesi ortopediche, ma anche parti di pelle e vasi sanguigni. Persino durante l’emergenza sanitaria contro il coronavirus si è dimostrata una tecnica valida e utile.

In questo settore, viene prima stampato il modello tridimensionale richiesto per quello specifico intervento, e poi viene inserito all’interno del corpo tramite un intervento chirurgico, che però a volte può causare infezioni gravi e tempi di guarigione molto lunghi. Proprio per ciò, sembra che si stia trovando il modo di stampare 3D direttamente all’interno del corpo. Vediamo come.

 

La stampa 3D direttamente nel corpo

Una collaborazione tra Ali Khademhosseini, Ph.D., direttore e CEO dell’Istituto Terasaki; David J. Hoelzle, Ph.D., Dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale della Ohio State University; e Amir Sheikhi, Ph.D., del Dipartimento di Ingegneria Chimica della Pennsylvania State University,  ha portato alla produzione di un bio-inchiostro appositamente formulato per la stampa in 3d direttamente nel corpo.

Quest’ultimo deve essere composto da cellule viventi e soprattutto fattori di crescita, per garantire al tessuto di rigenerarsi. E’ importante specificare che la stampa 3D del tessuto deve essere fatta a temperatura corporea, ovvero a 37°C. Per il rilascio del materiale nel corpo, si possono usare strumenti laparoscopici oppure sfruttare la robotica chirurgica per consentire la stampa 3D a scrittura diretta sul corpo. Serviranno sicuramente ulteriori test e ricerche degli studiosi, ma siamo sulla strada giusta per ottenere questo importante traguardo.