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La stigmatizzazione influenza la salute delle popolazioni multietniche

Secondo una ricerca condotta dalla Rutgers University, i cambiamenti politici possono aiutare a combattere la diffusa stigmatizzazione a cui sono soggette le popolazioni americane multietniche. Lo studio, pubblicato sulla rivista Policy Insights from the Behavioral and Brain Sciences, dimostra che è possibile contrastare questo fenomeno legittimando le identità multirazziali. Diana Sanchez, docente di Psicologia alla Rutgers University e coautrice della ricerca, sostiene che nonostante la crescente popolarità di personaggi come Barack Obama o Meghan Markle, le persone appartenenti a una popolazione multietnica subiscono ancora un’emarginazione nei confronti dei coetanei.

 

Salvaguardare la salute psicofisica delle popolazioni multietniche è possibile

Diana Sanchez spiega che queste persone debbono affrontare particolari difficoltà proprio per il fatto di essere comprese in più gruppi etnici. Ad esempio la senatrice Kamala Harris è di origini indoamericane (da parte di madre) e giamaicane (da parte di padre), eppure non sempre i social media riconoscono la sua multietnicità. Si tratta di un fenomeno molto comune, così come la tendenza da parte dei popoli costituiti da una sola etnia ad escludere le persone appartenenti a più gruppi etnici.

Secondo la ricerca, le persone che subiscono più frequentemente questo tipo di discriminazione mostrano di soffrire di stati depressivi, ridotta motivazione, maggiore stress e minor autostima rispetto alle persone che ne sono soggette di rado. Inoltre, subiscono spesso microaggressioni razziste che derivano proprio dalla loro identità, come l’accusa di non potersi identificare con certe identità razziali o di non essere membri a pieno titolo della propria comunità etnica.

Lo studio suggerisce l’adozione di cambiamenti politici che potrebbero aumentare la stima e l’autostima della popolazione, che consentirebbero una maggiore distribuzione delle risorse educative e sanitarie e migliorerebbero l’erogazione dell’assistenza sanitaria per le popolazioni multietniche. Diana Sanchez aggiunge che molte persone hanno sostenuto che la nomina di Harris a vicepresidente potrebbe essere un’opportunità per unire le comunità nere e quelle dell’Asia meridionale, che possono celebrare insieme questa candidatura, ma occorre prima eliminare la difficoltà di riconoscere le persone multietniche come membri legittimi delle loro comunità.

Foto di Luisella Planeta Leoni da Pixabay

Gloria Fiorani

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