La stigmatizzazione è un fenomeno sociale purtroppo ancora molto diffuso e che colpisce tantissime categorie di persone, per motivi di basso stato sociale, di razza, di diversità sessuale ecc. In merito a ciò, è stato svolto un recente studio, pubblicato sulla rivista Policy Insights from the Behavioral and Brain Sciences, che afferma che tali situazioni possono essere combattute legittimando identità multirazziali. Nonostante la crescente importanza di celebrità e leader multirazziali, di cui Barack Orama ne è l’esempio più lampante, molte persone multirazziali sono fisicamente isolate dai loro coetanei, secondo quanto affermato dall’autrice principale Diana Sanchez.
La stigmatizzazione nelle persone multirazziali
“Le persone multirazziali incontrano sfide uniche perché si trovano a cavallo di più gruppi razziali”, ha detto Sanchez. “La senatrice Kamala Harris è nera e dell’Asia meridionale, ma i social media variano nella misura in cui riconoscono il suo background multirazziale. Questa mancanza di riconoscimento per le popolazioni multirazziali è comune così come la tendenza per i membri del gruppo monorazziale come l’Asia meridionale o i neri Gli americani hanno problemi a includere una persona multirazziale nel loro gruppo”.
Lo studio ha mostrato che questi soggetti mostrano frequenti negazioni dell’identità razziale, associato spesso a sintomi più depressivi, più stress, motivazione ridotta e minore autostima, rispetto a coloro che sperimentano negazione meno frequentemente, secondo la ricerca. Le persone multirazziali sperimentano discriminazioni quasi ogni giorno, spesso sottili, e tendono a mirare nello specifico la propria identità. E’ un po’ come sentirsi dire che non si può identificarsi con determinate identità razziali o che non si è membri a pieno titolo delle loro comunità razziali.
Foto di Mike Brice da Pixabay