Foto di Igor Omilaev su Unsplash
Negli ultimi mesi, una serie di attacchi ai cavi sottomarini nel Mar Baltico ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza delle infrastrutture di telecomunicazione e energetiche globali. Diversi cavi Internet ed elettrici sono stati tagliati, compromettendo le connessioni tra Finlandia, Estonia, Germania, Lettonia e Svezia.
La NATO sospetta che dietro questi atti vi sia la “flotta fantasma” russa, con petroliere che trascinano intenzionalmente le ancore per danneggiare i cavi sottomarini.
Circa il 95% del traffico dati mondiale dipende dai cavi sottomarini. Questi cavi trasmettono dati digitali con tempi di latenza minimi rispetto ai satelliti, che sono più lenti e costosi.
I cavi sottomarini si dividono in:
Attualmente esistono circa 500 linee sottomarine, con una lunghezza complessiva di 1,4 milioni di chilometri. La maggior parte si trova nell’Oceano Atlantico e nel Pacifico. Tuttavia, non esiste un atlante dettagliato con la loro posizione esatta.
Una regione particolarmente critica è quella al largo delle coste dello Yemen, dove passano 14 cavi fondamentali per il traffico dati tra Europa e Asia. Nel 2024, attacchi dei ribelli Houthi hanno colpito anche queste infrastrutture.
Un tempo dominati da operatori telefonici come AT&T e China Telecom, oggi i cavi sottomarini sono sempre più nelle mani di giganti tecnologici come Google, Meta, Microsoft e Amazon. Google possiede sei cavi attivi e ne sta installando altri, mentre Meta ha partecipazioni in 16 cavi e prevede di espandere la propria rete.
I cavi sottomarini sono realizzati con fibre ottiche protette da strati di acciaio e materiali impermeabili, resistendo a pressioni elevate e condizioni marine estreme. La loro durata media è di circa 25 anni.
L’installazione avviene tramite navi specializzate che posano i cavi sul fondale, evitando fosse oceaniche, aree di pesca e rotte navali. Nei mari poco profondi, come il Baltico, la presenza di vecchie munizioni di guerra rappresenta un ulteriore ostacolo.
Le principali minacce includono:
Riparare un cavo sottomarino è complesso: spesso deve essere sollevato in superficie da navi specializzate, con la sostituzione delle sezioni danneggiate. Per prevenire atti di sabotaggio, alcuni governi stanno sviluppando strategie di difesa con droni sottomarini e sensori acustici.
Gli esperti chiedono inoltre nuove normative internazionali per proteggere queste infrastrutture essenziali, soprattutto in scenari di conflitto. I cavi sottomarini sono la spina dorsale delle telecomunicazioni globali, ma anche un punto debole strategico. Proteggerli è essenziale per garantire la stabilità delle comunicazioni e dell’economia digitale mondiale.
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