L’allergia alle arachidi è una delle allergie alimentari più diffusa, dopo quella al latte e alle uova. Si manifesta molto presto nei pazienti, e in genere può essere tenuta sotto controllo con i Vaccini. Ma, i ricercatori del King’s College di Londra, esaminando il comportamento delle cellule dei pazienti sottoposti a immunoterapia, e hanno scoperto che non sono cambiate. Dalle analisi risulta, quindi, che l’immunoterapia offre una protezione, ma non una cura l’allergia alle arachidi.
Allergy UK, il principale ente no-profit del Regno Unito, ha affermato che la terapia immunologica è comunque un “passo positivo”. Si stima, che circa un bambino su 50 nel Regno Unito abbia un’allergia alle arachidi, e siccome non esiste una cura, l’unico modo di gestirla è evitarle. La terapia immunologica, consiste nel somministrare ai pazienti una piccola quantità della sostanza a cui sono allergici ogni giorno. In questo modo, il sistema immunitario è spinto a produrre anticorpi, che riducono la risposta allergica del corpo.
Più di 100 persone nel Regno Unito stanno prendendo parte a prove del trattamento. Con il nuovo studio, i ricercatori, hanno testato campioni di 14 pazienti, prima e dopo il trattamento con immunoterapia. Lo scopo era quello di stabilire se i pazienti erano ancora allergici dopo il trattamento. I risultati non sono stati quelli sperati, poichè hanno scoperto che se gli anticorpi venivano rimossi, le cellule allergiche reagivano come avevano fatto prima del trattamento.
La dott.ssa Alexandra Santos, che ha guidato lo studio, ha dichiarato: “Sono assolutamente necessari trattamenti definitivi per le allergie alimentari. Attualmente, l’immunoterapia è l’unica opzione di trattamento che possiamo offrire ai pazienti allergici alle arachidi”. La domanda era se l’immunoterapia potesse essere una cura definitiva. Alcuni genitori dei pazienti, speravano di poter risolvere il problema, ma l’immunoterapia sarà solo in grado di fornire loro protezione contro l’esposizione accidentale.
Ciò nonostante, bisogna che i pazienti siano informati che la protezione sarebbe continuata solo se in terapia. “Gli adolescenti non sono affidabili, e più a rischio di esposizione accidentale”, ha detto la Santos. La responsabile dei servizi clinici di Allergy UK, Amena Warner, ha dichiarato: “La paura di una grave reazione allergica potenzialmente letale (anafilassi), l’ansia e lo stress associati alla gestione di un’allergia alle arachidi ha un grave impatto sulla qualità della vita. Avere nuovi trattamenti per affrontare i rischi di esposizione accidentale, tollerando piccole quantità di proteine di arachidi, è già un traguardo per coloro che sono affetti da l’allergia alle arachidi“.
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