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Le batterie dei droni durerebbero di più se potessero appollaiarsi

I droni non sono noti per i loro lunghi tempi di volo. Fino a quando non riusciamo a capire come caricarli in modalità wireless da terra, la loro durata della batteria probabilmente rimarrà limitata a meno di un’ora.

Ma appollaiandosi sul lato di un edificio usando artigli simili a uccelli, secondo una nuova ricerca, i droni potrebbero durare molto più a lungo – dal momento che richiederebbe meno energia di quando si muovono a mezz’aria.

“Gli uccelli di solito volano da qualche parte e rimangono nella parte superiore del tetto o in alcuni rami degli alberi”, ha detto a NPR Kaiyu Hang, un robotista che ha lavorato alla ricerca dell’Università di Yale.

 

Anche altri vantaggi per i droni

Hang e i suoi colleghi hanno ideato un design ispirato agli uccelli che funga da “meccanismi di atterraggio modulare” del drone, come li descrive nel suo articolo, pubblicato sulla rivista Science Robotics a marzo. Gli artigli sono progettati per estendere e risparmiare la carica della batteria consentendo al drone di posarsi e riposare.

E gli artigli modulari potrebbero avere anche altri vantaggi.

Se ti trovi, ad esempio, sotto un ponte o sotto la gronda di un edificio, puoi sopravvivere a tempeste o maltempo che renderebbero difficile volare”, ha detto al NPR il professor Mark Cutkosky della Stanford University.

 

Ci sono anche degli inconvenienti

Il nuovo sistema di atterraggio che Hang e i suoi colleghi hanno inventato ha alcuni inconvenienti. Per prima cosa, aggiunge peso al drone. Ciò significa che ci vuole più energia per mantenere il drone in alto.

“Quindi sarebbe meglio fare un buon compromesso in termini di miglioramento del tempo di missione per poter pagare quel peso aggiunto”, afferma Cutkosky.

Per rendere davvero utile il sistema di atterraggio, il drone sarebbe in grado di atterrare da solo. Quindi la domanda è “che tipo di strategie possiamo usare per consentire a questo sistema di scoprire i posti in cui appollaiarsi?” Dice Cutkosky.

Il team di Yale ha già iniziato a integrare il computer del drone con la sua fotocamera integrata, quindi potrebbe non volerci troppo prima che i droni possano decidere da soli dove riposarsi.

Gabriele Grieco

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