Secondo uno studio internazionale, pubblicato su Nature Communications, le cozze del Mediterraneo (Mytilus galloprovincialis) possiedono delle varianti genetiche che potrebbero permettergli di adattarsi e resistere all’acidificazione dei mari causata dalle emissioni di anidride carbonica. Sembrerebbe dunque che questa particolare specie di mitilo, abbia un arma segreta nel suo DNA per affrontare il cambiamento climatico.
Circa un terzo dei gas serra infatti, viene assorbito dagli oceani e dai mari, provocandone così l’acidificazione. Un problema molto serio che sta portando alla scomparsa di molte specie e ad un drastico cambiamento negli ecosistemi marini ed oceanici.
Proprio per far fronte a questa situazione, i ricercatori hanno iniziato il loro progetto di studio sulle particolari caratteristiche delle cozze del nostro Mar Mediterraneo. La ricerca è stata condotta nell’Osservatorio Oceanologico di Villefranche-sur-Mer, in Costa Azzurra. Qui i ricercatori hanno raccolto numerosi campioni di cozze, cercando di variare il più possibile la raccolta per caratteristiche fisiche, e di conseguenza genetiche, dei mitili.
Successivamente i ricercatori hanno diviso le cozze raccolte in due gruppi, che sono stati poi sottoposti ad esperimenti in acque con pH differente. Un gruppo è stato infatti tenuto in acque con un pH di 8,1, ciò pari a quello di un tipico ambiente marino. Il secondo gruppo invece è stato collocato in acqua con pH di 7,4, dunque decisamente più acido rispetto all’habitat naturale di questi molluschi bivalvi.
Subito dopo che i campioni erano stati posti in differenti condizioni di pH, i ricercatori hanno notato una crescita decisamente minore nei gusci delle cozze a pH più acido. Dopo circa 15 giorni invece, le cozze in ambiente acido, avevano recuperato una crescita normale e avevano raggiunto le altre in dimensione.
Dalle analisi dei dati i ricercatori hanno concluso che la capacità delle cozze di resistere in ambiente acido, risiede nel loro DNA. Una particolare combinazione genetica sarebbe dunque l’arma segreta delle cozze contro l’acidificazione dei mari. Ma questo potrebbe non bastare per salvarle. L’acidificazione non è infatti l’unico problema legato ai cambiamenti climatici purtroppo, e tra di essi ci sono anche alterazioni della temperatura e della salinità delle acque marine.
Per il momento però potrebbe esserci una speranza, come ha affermato l’autore dello studio, Mark Bitter, dell’università di Chicago “abbiamo rilevato un calo importante nella dimensione delle conchiglie di queste cozze, ma sembra che questo cambiamento sia legato alle capacità di adattamento di queste specie. Una buona notizia in mezzo a una grande desolazione”.
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