Le Nuvole di Venere, osservate dal veicolo spaziale Akatsuki di JAXA, mostrano una variazione di velocità del vento, di anno in anno, e tra gli emisferi nord e sud del pianeta. Le prime osservazioni delle temperature delle nuvole, hanno anche rivelato la tendenza a convergere verso l’equatore di notte, in contrasto con la circolazione polare vista negli studi diurni.
I risultati, presentati oggi al meeting EPSC-DPS 2019 a Ginevra, forniscono nuove intuizioni sul mistero del perché l’atmosfera di Venere ruoti molto più velocemente del pianeta stesso. Il prof. Masato Nakamura, Project Manager di Akatsuki della JAXA, ha dichiarato: “La super-rotazione venusiana è più pronunciata sulle cime delle Nuvole di Venere, il che permette di comprendere le dinamiche dell’atmosfera del pianeta. La missione Akatsuki, in un’orbita attorno a Venere, consente di visualizzare contemporaneamente gli emisferi nord e sud del pianeta”.
Il grado di differenza tra gli emisferi, o asimmetria, può essere collegato a un secondo mistero di Venere: un processo chimico non ancora identificato nell’atmosfera, che assorbe le radiazioni ultraviolette del Sole. L’asimmetria nelle velocità di super-rotazione delle Nuvole di Venere, potrebbe essere causata, quindi, dalla distribuzione di un assorbitore di ultravioletti. I risultati della ricerca, forniscono nuove domande sull’atmosfera di Venere, oltre a rivelare la ricchezza della varietà dell’atmosfera nello spazio e nel tempo.
Uno studio separato ha rivelato, per la prima volta, un quadro dettagliato delle temperature delle Nuvole di Venere. Un team dell’Università di Tokyo, della Rikkyo University e dell’Istituto Nazionale di Scienza e Tecnologia Industriali Avanzate del Giappone, ha seguito lo sviluppo nel tempo di nuvole screziate e lineamenti irregolari nelle immagini della telecamera a infrarossi LIR di Akatsuki della JAXA.
L’osservazione dei movimenti delle nuvole durante il giorno e la notte, ha permesso al team di determinare la circolazione media nelle direzioni nord-sud e di rilevare maree guidate termicamente che creano onde nell’atmosfera. Kiichi Fukuya dell’Università di Tokyo, che ha presentato i risultati al meeting congiunto EPSC-DPS 2019, ha dichiarato: “La scoperta più entusiasmante è il frequente verificarsi di movimenti equatoriali sul lato notte: questo è in contrasto con la forte circolazione polare su il lato diurno, ad altre lunghezze d’onda”.
Negli ultimi anni, la tecnologia ha fatto passi da gigante nel campo della realtà virtuale e aumentata, offrendo esperienze sensoriali…
Il 2 marzo 2025, con l'atterraggio storico del Blue Ghost della Firefly Aerospace sulla superficie lunare, è stata realizzata una…
Il cambiamento climatico sta diventando sempre di più una brutta gatta da pelare, una ricerca dell'Università dell'East Anglia, infatti, ha sottolineato una discrepanza…
Per alcuni fare un figlio è una scelta più semplice che per altri. C'è chi si mette a fare una…
Un team di ricercatori ha sviluppato una nuova forma di diamante, caratterizzata da una struttura esagonale e una durezza superiore…
Negli ultimi anni, l'alimentazione intuitiva ha guadagnato popolarità come alternativa alle diete restrittive. Questo approccio si basa sull'ascolto dei segnali…