Le protesi celebrali stanno per rivoluzionare la tecnologia, permettendo alle persone di comunicare tramite “telepatia“. Gli scienziati affermano che la società deve prepararsi alla possibilità di alimentare nuove competenze o mostrare le proprie vacanze con una “cartolina neurale”. Mentre per ora queste applicazioni sembra inverosimili, la ricerca sulle protesi cerebrali e altri dispositivi cerebrali sta avanzando così velocemente che la Royal Society ha richiesto una “indagine nazionale” sulla tecnologia.
“Tra 10 anni le protesi celebrali saranno disponibili per milioni di persone”, ha affermato Tim Constandinou, direttore del laboratorio di interfacce neurali all’Imperial College di Londra, e copresidente di un nuovo rapporto della Royal Society chiamato iHuman. “Queste tecnologie oggi non sono possibili, ma stiamo andando in quella direzione”.
Sarà possibile una “rivoluzione neurale“, attuata con impianti elettronici che comunicano direttamente con il cervello e altre parti del sistema nervoso. Entro il 2040, si prevede, che gli impianti aiuteranno a camminare, altri alleviano i sintomi delle malattie neurodegenerative e la depressione resistente ai trattamenti tradizionali.
Un traguardo che cela alcuni rischi per i diritti umani
Ma qualcuno già sottolinea i rischi di una tale impresa. Le costose protesi celebrali, potrebbero diventare oggetti per pochi, rischiando di lasciare indietro la maggior parte della popolazione mondiale. E con i dispositivi collegati direttamente al cervello, con l’accesso ai pensieri, agli umori e alle motivazioni delle persone potrebbe portare all’abuso dei diritti umani, come spiega Sarah Chan, coautrice del rapporto dell’Università di Edimburgo.
Ma Constandinou ha messo in guardia dall’eccessiva regolamentazione che potrebbe paralizzare le nuove tecnologie prima che lascino il laboratorio. “Abbiamo bisogno di garanzie per assicurare che le cose non vengano usate in modo improprio, ma non dovremmo boicottare un tale traguardo prima di raggiungerlo”. Aggiungendo: “Questa tecnologia potrebbe migliorare notevolmente la qualità della vita di milioni di persone”.