Il governatore della Florida, Ron DeSantis, ha recentemente firmato una legge che impone restrizioni sull’accesso ai social media per i minori. Ecco cosa prevede la nuova normativa.
1. Divieto per i minori di 14 anni: I minori di 14 anni non potranno più accedere alle piattaforme di social media. Le aziende dovranno implementare sistemi di verifica per escludere gli utenti al di sotto di questa età.
2. Consenso dei genitori per i 14-16enni: Per i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 16 anni, sarà necessario il consenso dei genitori per accedere ai social media.
3. Eliminazione dati personali: Le aziende dovranno eliminare in modo permanente tutte le informazioni personali raccolte dagli account chiusi dei minori.
4. Azioni legali per violazioni: I genitori avranno il diritto di intentare azioni legali contro chiunque non rispetti queste disposizioni.
La legge prende di mira i social network che presentano caratteristiche come lo “scorrimento infinito dei contenuti”, le metriche di reazione come i “Mi piace”, i video in riproduzione automatica e le notifiche push. Sono esenti i siti web e le app di messaggistica che prevedono lo scambio di contenuti tra mittenti e destinatari specifici.
1. Violazione del Primo Emendamento: Alcuni critici sostengono che la legge violi il Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che garantisce la libertà di parola.
2. Discrezionalità dei genitori: Altri ritengono che spetti ai genitori, e non al governo, decidere sull’accesso dei propri figli ai social media, indipendentemente dall’età.
3. Critiche da parte di Meta: Meta, la società madre di Instagram e Facebook, si è opposta alla nuova legislazione, sostenendo che limiterebbe la discrezionalità dei genitori e solleverebbe problemi di privacy dei dati personali.
Altri stati degli Stati Uniti, come Utah, Arkansas, Louisiana, Ohio e Texas, hanno adottato politiche simili per regolare l’accesso dei minori ai social media.
In sintesi, la nuova legge della Florida mira a proteggere la salute mentale dei giovani limitando il loro accesso ai social media e richiedendo il consenso dei genitori. Tuttavia, la legge è soggetta a critiche riguardo alla sua costituzionalità e all’interferenza nel ruolo dei genitori nella vita online dei propri figli.
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