Foto di Daniele Colucci su Unsplash
La possibilità di colonizzare Marte si avvicina grazie a una sorprendente scoperta. I licheni, organismi ibridi formati da funghi e alghe o cianobatteri, sono in grado di sopravvivere in ambienti estremi, simili a quelli marziani. Questa capacità li rende una risorsa fondamentale per il futuro dell’esplorazione spaziale.
Marte, noto per la sua atmosfera prevalentemente composta da anidride carbonica (CO2), presenta sfide enormi per la creazione di un ambiente abitabile. Una delle principali difficoltà è convertire questa CO2 in ossigeno respirabile. Tradizionalmente, questa funzione è affidata alle piante, ma ora i licheni potrebbero giocare un ruolo essenziale nel risolvere questo problema.
Secondo un recente studio pubblicato su IMA Fungus, i licheni hanno dimostrato una straordinaria resistenza a temperature estreme, radiazioni intense e prolungate carenze idriche. Queste caratteristiche li rendono simili agli ambienti marziani, dove condizioni ambientali così estreme sono la norma.
Il team di ricerca ha testato due specie di licheni, Diploschistes muscorum e Cetraria aculeata, sottoponendole a condizioni simili a quelle di Marte. Le simulazioni includevano fluttuazioni estreme di temperatura, radiazione di raggi X, pressione e composizione atmosferica marziana. La specie Diploschistes muscorum ha mostrato la maggiore resistenza, suggerendo che potrebbe essere un candidato ideale per adattarsi all’ambiente marziano.
La scoperta dei licheni come estremofili in grado di resistere alle radiazioni ionizzanti – uno degli ostacoli principali per la vita su Marte – ha potenziali implicazioni enormi. Gli autori dello studio, tra cui Kaja Skubała, hanno sottolineato che i licheni potrebbero non solo sopravvivere, ma prosperare in ambienti extraterrestri, convertendo la CO2 in ossigeno e migliorando le condizioni per la vita umana su Marte.
Questa ricerca non solo amplia la comprensione dei licheni, ma evidenzia anche il loro potenziale per colonizzare Marte. I licheni potrebbero rivelarsi una delle chiavi per rendere possibile la vita su Marte, contribuendo a produrre ossigeno e sostenere l’habitat umano in un futuro non troppo lontano.
Foto di Daniele Colucci su Unsplash
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