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L’inquinamento luminoso ci farà rintracciare dagli alieni

Il fenomeno dell’inquinamento luminoso sta aprendo nuovi scenari, secondo gli scienziati, per il suo impatto negativo sulla fauna selvatica, la salute mentale delle persone e soprattutto per lo spreco energetico che ne scaturisce. La luce innaturale dell’inquinamento luminoso, infatti, si propaga per centinaia di km dalla sua sorgente danneggiando in questo modo i paesaggi notturni, anche nelle aree protette, come i Parchi Nazionali. C’è Un aspetto però che ha evitato i riflettori.

Vale a dire, tutta questa luce non solo permette di vedere, ma anche di essere visti. Questo potrebbe attirare l’attenzione in altri Sistemi Solari. Le immagini della Terra di notte rivelano la nostra presenza in modo spettacolare, con le sue città  che delineano i contorni dei Continenti. Le  piattaforme petrolifere punteggiano i mari e le navi tracciano scie attraverso gli oceani. La dispersione di tanta luce dovrebbe essere facile da individuare per ipotetici alieni tecnologicamente avanzati.

Ma esistono davvero civiltà in grado di rilevarci dallo spazio? Forse ci hanno già individuati da chissà quale parte della galassia. A questo punto si pone un quesito fondamentale: sarebbe ponderato da parte nostra palesarci così imprudentemente? Da contro, gli scienziati sono entusiasmati dalla possibilità di un contatto alieno. Infatti, sono decenni che le Agenzie Spaziali cercano di sviluppare una tecnologia per individuare, a loro volta, spettri di luce provenienti da altri pianeti.

 

Un segnale nello spazio

Nel 1974, il radioastronomo Frank Drake, usò l’allora più potente trasmettitore radio, ad Arecibo a Puerto Rico, per diffondere un messaggio nello spazio che annunciava la nostra presenza. Il messaggio sarà ora a 45 anni luce da noi.  Nel 2015, i ricchi imprenditori Yuri e Julia Milner hanno stanziato 100 milioni di dollari per il  Breakthrough Listen SETI, un progetto per la ricerca di segnali extraterrestri nell’universo, avvalendosi di telescopi all’avanguardia.

Alcuni scienziati sono titubanti nell’inviare messaggi nello spazio senza conoscere chi potrebbe intercettarli. Ma tutte le comunicazioni che avvengono sulla Terra (radio, televisione, internet) potrebbero essere captate, visto che continuano a viaggiare nello spazio profondo. Fortunatamente, la Terra è diventata molto più silenziosa, da quando abbiamo sostituito la comunicazione aerea con quella a cavi a fibra ottica.

Paola Tammaro

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