Secondo un numero ampio e purtroppo crescente di persone, nessuna delle missioni spaziali come Apollo 9, Apollo 11, la Crew Dragon, la ISS, e altre ancora, si è realmente verificata. Il motivo per cui sostengono ciò è molto semplice: lo spazio non esiste. Non si tratta quindi della solita teoria cospirativa per cui gli sbarchi sulla luna sono stati falsificati dalla NASA, ma la convinzione l’intero edificio dello spazio è falso.
Si tratta di un movimento che ovviamente si trova prevalentemente online, sotto la bandiera dell’hashtag #spaceisfake. Sotto questo vessillo si riuniscono orde di twitter, blogger e “appassionati”, che conquistano un pubblico via via maggiore, che da credito all’idea che l’intero Sistema Solare come noi lo conosciamo, sia una colossale bufala.
Una teoria supportata da video su Youtube, Twitter e post su social network e blog, decisamente poco scientifica, quanto poco credibile. Eppure un video sull’argomento, caricato solo poche settimane fa, ha raggiunto già oltre un milione e mezzo di visualizzazioni.
Si Tratta per molti della logica estensione dell’altrettanto assurda, quanto popolare – ahinoi – teoria della Terra Piatta. Quindi riassumendo viviamo in una Terra Piatta che non si trova nello spazio, poiché non esiste. Una teoria affascinante non c’è che dire, che sarà spiegata in una serie di incontri in tutta Europa. La “Globe Lie Convention”, si protrarrà per parecchi fine settimana in diverse città europee, con una serie di incontri per cui i partecipanti pagheranno da 65 a poco più di 800 €. Soldi ben spesi non c’è che dire, dato che si potrà ascoltare l’uomo nascosto dietro al canale Youtube “Paul on the Plane”. La sua serie video dal titolo “Faking Space” è alla sua terza stagione grazie a milioni di visualizzazioni. Una serie tutt’altro che scientifica, ma che di sicuro fa guadagnare parecchio il geniale “Paul on the Plane”.
Secondo uno dei sedicenti organizzatori della convention da 800 € a biglietto, Robin Campbell, il loro scopo è quello di “cercare di dare un senso all’ambiente dopo aver scoperto che il modello del globo non funziona”. Lui ed i suoi compagni sospettano che “la nostra civiltà umana [sia] in realtà all’interno di un sistema chiuso simile al Truman Show”.
E forse c’è bisogno di queste conferenze per mettere d’accordo anche gli stessi sostenitori della teoria secondo cui lo spazio non esiste, dato che ci sono opinioni in netto contrasto anche all’interno del gruppo.
Una parte crede infatti che lo spazio sia semplicemente uno spettacolo di luci artificiali proiettato sopra il nostro piattissimo Pianeta, rappresentato come una distesa infinita di terra e mare. Mentre un altro vede la Terra a forma di disco, chiusa ai bordi da un muro di ghiaccio antartico con lo spazio costituito da una cupola di cielo che si trova sopra al disco.
Ciò su cui tutti concordano è che la geometria standard, la geofisica e persino la gravità della Terra, è una bugia, sulla base ovviamente di nessuna teoria scientifica e di nessuno studio comprovato.
Ma che dire delle stelle e dei satelliti nello spazio, che possiamo vedere con un telescopio, e che governano la nostra rete ed il GPS? Bene coloro che credono che lo spazio non esiste, sostengono con fervore che non ci sono prove sul fatto che i satelliti esistano. E le numeroso foto che riceviamo dai satelliti in orbita, del nostro Pianeta, sono solo dei falsi, delle manipolazioni al computer, create appositamente per ingannarci. Ma ingannarci a quale scopo? Perché?
Gli scopi della cospirazione sono ovviamente poco chiari (forse perché non esistono?). Secondo alcuni invece un motivo c’è, e si tratta di un vero paradosso. L’élite di potenti della Terra, ci riempirebbe la testa di falsità sull’esistenza dello spazio per nasconderci la minaccia di un’invasione aliena di cui sono a conoscenza. E qui si rende chiaro il paradosso, se lo spazio, le stelle ed i sistemi solari non esistono, perché dovrebbero esistere gli alieni?
Secondo Viren Swami, accademico dell’Università dell’Anglia specializzato in teorie del complotto, “ci sono spesso ragioni razionali per cui le persone credono nelle teorie della cospirazione e questo ha a che fare sia con le esperienze individuali, che con la mancanza di trasparenza, e di capacità di critica e di vedere cosa avviene nelle grandi organizzazioni”. Secondo Swami per contrastare la nascita di assurde teorie, invece di assumere un atteggiamento “ironico e talvolta piuttosto sprezzante”, gli scienziati dovrebbero essere più invitanti, dimostrando ai “teorici della cospirazione più equilibrati” come avviene la raccolta dati in nome della scienza.
È anche vero che prima di formulare una teoria che mette in discussione leggi fisiche, astrofisiche, di meccanica quantistica, astronomia, meccanica celeste ed astrodinamica, bisognerebbe conoscerle quelle leggi. Se si vuole smontare una conoscenza accreditata da studi scientifici, la si deve studiare, conoscere, capire e bisogna sapere come e perché vengono effettuati alcune ricerche ed esperimenti. Se non lo si vuole fare, o non si è in grado di farlo, allora bisogna fidarsi di chi lo fa di mestiere e vi ha dedicato tutta la vita.
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