Il Long Covid-19, di fatto quella condizione in cui la malattia e i suoi sintomi si protraggono per diverse settimane e addirittura mesi, si presenta in modo apparentemente diverso tra maschi e femmine. Secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Parma, quest’ultime devono fare i conti con casi con più frequenza sintomatici rispetto alla controparte.
Long Covid-19 nelle donne
Le parole di alcuni esperti: “Sono necessari studi longitudinali a lungo termine per comprendere appieno la fisiopatologia legata al sesso dei sintomi e gli effetti del trattamento farmacologico correlato a questa malattia; questi studi saranno cruciali per comprendere la traiettoria naturale di Long Covid-19 al fine di implementare strategie di trattamento mirate e prevenire pregiudizi nel trattamento di maschi e femmine. Mentre le donne hanno un tasso di mortalità inferiore rispetto agli uomini durante la fase acuta di COVID, questo studio indica che le donne hanno una maggiore probabilità di sperimentare la sindrome di Long Covid-19.”
Secondo un’analisi portata avanti dall’Università di Parma, proprio le donne risultavano essere più incline a presentare sintomi legati al Long Covid-19. Nel 97% dei casi sono stati individuati sintomi, con il più comune che è risultato essere la mancanza del respiro. Nei maschi questa percentuale era dell’84%. Dopo 5 mesi la maggior parte delle persone prese in esame continuava a mostrare sintomi; si parla di individui che ne avevano ancora dopo 12 settimane dall’infezione. In alcuni casi la situazione è particolarmente debilitante tanto da rendere difficoltoso portare avanti le normali azioni di tutti i giorni, come camminare per un breve non esattamente prolungato.