Mentre molte diete promettono di estendere la vita, un nuovo studio pubblicato su Nature suggerisce che la genetica potrebbe avere un ruolo ancora più determinante nella longevità rispetto alle restrizioni caloriche o al digiuno intermittente.
La Ricerca sui Topi
Lo studio ha esaminato l’effetto della dieta su 960 topi femmina geneticamente diversi, esponendoli a cinque diversi regimi alimentari. Le diete includevano il digiuno intermittente e la restrizione calorica. Sebbene tutte le restrizioni alimentari abbiano mostrato effetti positivi sulla longevità, solo la restrizione calorica ha avuto un impatto significativo sul rallentamento del processo di invecchiamento. I topi che hanno seguito una dieta con ridotto apporto calorico hanno vissuto più a lungo, indipendentemente dal loro peso corporeo o dai livelli di glucosio.
La Genetica Influisce più della Dieta
Tuttavia, i ricercatori hanno osservato che le variazioni genetiche influenzano la risposta degli individui alle diete restrittive. Ad esempio, alcuni topi che mangiavano meno vivevano più a lungo, mentre altri mostravano risultati contrari. La ricerca ha concluso che il patrimonio genetico ha un peso più importante della dieta nella determinazione dell’aspettativa di vita. La resilienza genetica, in particolare, sembra essere un fattore cruciale per una vita più lunga.
Considerazioni sulla Longevità negli Esseri Umani
Sebbene gli studi sui topi forniscano indicazioni, non è ancora chiaro come questi risultati si traducano per gli esseri umani. La genetica e i benefici metabolici della restrizione calorica possono avere effetti diversi. Gli scienziati sottolineano la necessità di ulteriori ricerche per comprendere se le diete a basso contenuto calorico o il digiuno intermittente possano realmente influenzare la longevità umana, e in che misura la genetica possa fare la differenza.
Se la dieta può contribuire a una vita più lunga e sana, sembra che il grande segreto della longevità possa trovarsi nella genetica.
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