La privazione delle cure materne nei primi giorni di vita aumenta le probabilità che la prole presenti problemi comportamentali che si riferiscono a disturbi psichiatrici in età adulta. La conclusione deriva da esperimenti eseguiti sui ratti presso l’Università Federale di São Paulo, che hanno permesso di comprendere i meccanismi neurali e ormonali coinvolti nello sviluppo di comportamenti rilevanti per lo studio dell’ansia e della depressione, aprendo la strada a nuovi trattamenti.
Gli animali, forzatamente separati dalle loro madri, sono stati analizzati per 24 ore di fila, quando avevano solo tre giorni. Più tardi, in età adulta, i roditori hanno mostrato una perdita di piacere nello svolgere attività piacevoli, uno dei principali indicatori di depressione. Il consumo di saccarosio, ad esempio, è qualcosa che dà molto piacere ai topi. Si considerano depressi quanti non sono motivati a mangiare zucchero.
Anche i cuccioli segnati dall’assenza della madre sono diventati adulti “ansiosi”. In questo caso, i segni osservati erano difficoltà ad agire in nuovi ambienti, portandoli ad un costante stato di allerta.
Durante il periodo in cui era senza la madre, il piccolo di topo non allattava né riceveva leccate nella regione genitale, atto che rappresenta una forma di affetto materno. Questo è sufficiente perché la ghiandola surrenale, situata sopra i reni, rilasci grandi quantità dell’ormone corticosterone, corrispondente nei roditori al cortisolo umano, che è associato allo stress.
Studiando il cervello degli animali, il team ha scoperto che i ratti sottoposti allo stress della privazione materna il terzo giorno di vita avevano una produzione inferiore di neuropeptide Y rispetto al gruppo di controllo, formato da animali che non avevano subito negligenza materna. Il neuropeptide Y è una delle sostanze chimiche responsabili della comunicazione tra i neuroni.
Oltre a contribuire al miglioramento delle cure mediche per i disturbi mentali, gli studi sulla deprivazione materna cercano anche di attirare l’attenzione sugli aspetti sociali coinvolti nello sviluppo dei bambini nei primi anni di vita. L’importanza della madre non si limita all’atto di nutrire il bambino. “Creare legami sicuri, dare affetto e stimolare la percezione del bambino con il gioco e l’affetto sono determinanti anche per la sua educazione“, spiegano gli scienziati.
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